Maxi-sequestro di Grana Padano in provincia di Brescia

I Carabinieri dei Nas di Brescia hanno sequestrato oltre seicento forme di Grana Padano prodotte da un caseificio della provincia bresciana senza rispettare i requisiti d’igiene minimi stabiliti a garanzia del consumatore, in aperta violazione con le disposizioni dell’Autorità Sanitaria.

“Un primo controllo presso la struttura”, riferiscono i militari, “aveva rilevato una serie di irregolarità strutturali e gestionali, tra le quali importanti carenze igieniche dei locali di stagionatura e l’omessa attuazione di sistemi di autocontrollo aziendali, tesi a garantire e documentare il rispetto delle procedure igieniche di lavorazione”.

I Carabinieri intervenuti avevano inoltre rilevato la presenza di ben cinquantacinque forme di Grana Padano in stagiona non correttamente conservate, invase da insetti e con ingente presenza di muffe superficiali. Immediato, è scattato il sequestro del prodotto e la richiesta di sospensione dell’attività del caseificio, disposta dall’Auorità Sanitaria Locale per consentire la necessaria manutenzione e pulizia.

Incurante del divieto impostogli, il titolare del caseificio ha però proseguito l’attività, tanto che i Nas, che continuavano a tenere sotto controllo la situazione, hanno di recente ispezionato di nuovo la struttura, constatando la perdurante attività e sottoponendo quindi  tutto il prodotto in stagionatura a sequestro sanitario.

Il titolare del caseificio è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Brescia per produzione e detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, invasi da muffe e parassiti, oltre che per inosservanza dei provvedimenti impartiti dall’Autorita’. Il valore delle oltre 21 tonnellate di prodotto sottratto alla distribuzione supera i 200.000 Euro.

fonte: Asca

27 novembre 2019