Continua senza sosta l’azione dei Carabinieri dei Nas a garanzia dei consumatori, in un mercato che nasconde sempre più spesso organizzazioni criminose all’interno o all’ombra delle stesse realtà industriali e distributive italiane.
Dopo i recenti sequestri di oltre 300mila bottiglie di aceto balsamico taroccato (Nas di Parma) e di 21 tonnellate di Grana Padano (Nas di Brescia), è ancora una volta il Nucleo Anti Sofisticazione parmense a compiere altre tre importanti operazioni, concluse con il sequestro di tonnellate di prodotti irregolari e la denuncia dei responsabili delle frodi.
Ancora una volta al centro dell’operazione, ieri, aceto balsamico di Modena (6.600 bottiglie da 250 ml) presso un acetificio della provincia modenese che etichettava il prodotto apponendovi la Dop senza avere facoltà per farlo.
Nella stessa operazione è ancora una volta però il formaggio a fare la parte del protagonista, anche se in senso negativo, con tre tonnellate e mezzo di un grattugiato ricavato da scarti di lavorazione essiccati e poi etichettati come “miscela di Grana Padano e Parmigiano-Reggiano”, e ora sottoposti a sequestro in un caseificio della provincia di Parma.
Il massimo riserbo che grava sulle identità di aziende e personaggi coinvolti nelle frodi lasciano pensare che tra di essi ci siano nomi assai in vista della realtà industriale parmense.
Nell’ambito della stessa operazione, altri scarti di formaggi a pasta dura sono stati sequestrati in un deposito della provincia di Piacenza, all’interno delle cui celle frigorifere sostavano ben dieci tonnellate di prodotti caseari anonimi e privi di rintracciabilità, suscettibili quindi di essere introdotti nel circuito della contraffazione di alimenti tutelati.
A detta dei Nas di Parma il valore della merce sequestata supererebbe i 200mila Euro.
14 dicembre 2009