Le bufale, si sa, sono ricercate per il loro latte, senza il quale la succulenta mozzarella non esisterebbe. I bufali maschi però, di latte non ne danno, e siccome il mercato non ne apprezza la pur interessante carne, molti allevatori li trattano, non appena venuti alla luce, come un vero e proprio problema.
Strappati subito alla poppata della madre, il loro destino è tanto triste quanto segnato, vista la barbarie imperante tra i bufalari: quelli sotterrati vivi, altri gettati in discariche abusive, o ancora abbandonati in qualche campagna sperduta. Qualsiasi soluzione può andar bene secondo le logiche di questi malfattori, pur di evitare un costo in più per dar loro una “dolce morte”.
E allora accade, come le cronache di queste ore riportano, che alcune decine di cuccioli maschi di bufalo vengano trovati morti, alcuni vittime di aggressioni di animali selvatici, altri di inedie, in una cava dismessa dalle parti di Castel Volturno. Le Guardie Forestali che ieri hanno fatto il macabro ritrovamento stanno indagando per risalire ai responsabili dell’increscioso atto, ma le probabilità che vengano a capo del caso sono assai scarse.
Così va ormai da anni, e così continua ad andare, visto che il tentativo di trovare un mercato per la carne di bufalo non ha dato i risultati sperati. E così, a parte qualche rara perla bianca, che ora investe nell’inseminazione con seme sessato, gli altri continuano a tramandarsi la “cultura” delle vie spicce. O l’abbandono o l'”inevitabile” soluzione del killeraggio, appreso dai padri che lo appresero dai nonni, che lo impararono a loro volta dai bisononni. “Dopotutto”, si dirà in certi ambienti, “la vita di un uomo stesso vale poco o niente, quando qualcuno decide che la tua vita è di troppo”.
In ogni caso, la fatalità e il lassismo con cui tutto ciò avviene sono sconcertanti e deplorevoli, in una società in cui i cani abbandonati fanno stringere il cuore ai più, il lupo “va salvato” (ma non le pecore, né i pastori) a detta di tutti o quasi, e soprattutto in un mercato in cui ognuno di noi consuma mozzarella, non è più lecito pensare che ciascuno se la possa cavare semplicemente voltandosi dall’altra parte.
I responsabili, cari signori, siamo tutti noi, che non facciamo nulla affinché questo non accada.
10 marzo 2010