Pecorino Toscano Dop: approvate le modifiche al disciplinare

La Commissione Europea ha approvato la richiesta di modifica del disciplinare di produzione del Pecorino Toscano, e in Toscana si festeggia. Anche se a guardar bene c’è poco da essere felici, almeno per i piccoli produttori a latte crudo. Quelli che fanno immagine, oltre che sostanza, e che loro malgrado tirano il carro alle grandi produzioni.

Certo che la modifica sostanziale ora passata non interessa le produzioni più industrializzate, trattandosi della possibilità di produrre anche con fermenti autoctoni, “il che”, spiega il sito della Regione Toscana, “accresce il legame con il territorio anche in fase di trasformazione”. Quel che non piace – tanto a noi quanto a chi ne produce puntando alla qualità – è che si possa continuare a farne anche con i fermenti selezionati industriali, senza che questa differenza venga adeguatamente evidenziata e spiegata in etichetta. E il peggio, a nostro avviso, è che la distinzione tra le varie tipologie non potrà essere percepita sino in fondo dal consumatore.

Una realtà quindi, quella del Pecorino Toscano Dop, che a causa di un disciplinare ancora troppo “a maglie larghe” non offre ai piccoli e più autentici produttori rurali – in special modo quelli a latte crudo – la possibilità di promuovere adeguatamente i loro pecorini. Unico aspetto concretamente positivo, quello che provenendo da animali alimentati per lo più al pascolo, il latte e il formaggio che ne derivano hanno quella particolare componente “salutistica” legata alla naturale presenza di antiossidanti, betacarotene, Cla, Omega3 che dovrebbero portare il mercato a preferirli ma che ci risulta ancora troppo poco valorizzata (unica in Italia a sottolinearne il valore, l’ANFoSC, Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo).

Tornando alla cronaca, le modiche al disciplinare appena approvate e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, troveranno piena ratificazione tra sei mesi (nei quali potranno essere presentate alla Corte di Giustizia Europea eventuali opposizioni da parte di terzi) con l’inserimento nel Registro comunitario dei prodotti a marchio di protezione.

Contemporaneamente all’annuncio della modifica al disciplinare, il Consorzio di Tutela del Pecorino Toscano ha resi pubblici i dati relativi alla produzione 2009: “complessivamente sono stati lavorati 16.129.905 litri di latte ovino di zona per produrre 1.386.288 forme, pari a 2.932.392,34 kg. Le vendite sono state rispettivamente di 643.848 forme (pari a 1.306.392,34 kg) per il Pecorino Toscano a pasta tenera 
e di 386.233 forme (893.467,32 kg) per il Pecorino Toscano stagionato.

15 aprile 2010