La mozzarella dop vuole gli allevatori nel consorzio

Poco più di un mese per prendere possesso del nuovo ruolo di direttore del consorzio della mozzarella di bufala campana, e per Antonio Lucisano è venuto il giorno di divulgare i progetti operativi per rilanciare sul mercato il latticino più famoso del mondo .

Lucisano, che in passato è stato responsabile qualità e marketing di Cirio e Unilever, ha avuto esperienze d’insegnamento universitario e ha curato, come consulente, importanti progetti di qualificazione e valorizzazione per numerosi altri consorzi nazionali di tutela.

Tra i capisaldi del suo progetto brillano la determinazione a coinvolgere tutti gli attori della filiera, inclusi gli allevatori, una maggior trasparenza rispetto al passato, e la necessaria autorevolezza per interpretare al meglio le esigenze di ogni parte in causa.

Gli importanti obiettivi sono già stati trattati e condivisi con i più autorevoli interlocutori del consorzio: dai tecnici del MiPAAF, al presidente della Commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo, ai responsabili dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, a quelli del Csqa (l’organismo di certificazione della filiera bufalina), e infine ai rappresentanti del mondo allevatoriale.

Secondo Lucisano finalmente «si sono create le premesse per rilanciare la filiera bufalina e il ruolo del consorzio, in modo da farlo diventare presto rappresentativo di tutte le componenti della filiera». «Le straordinarie potenzialità commerciali della Mozzarella di Bufala Campana Dop», ha precisato il neo direttore, «non possono fare a meno del supporto di un consorzio autorevole e in grado d’interpretare tutte le esigenze della filiera».

Da quanto è trapelato, sarebbe allo studio una revisione dello statuto che agevolerebbe l’ingresso degli allevatori nel consorzio e si starebbe lavorando ancora una volta sul fronte delle modifiche del disciplinare. «Molti equivoci», ha precisato Lucisano, «nascono se in uno stesso stabilimento si producono sia la mozzarella Dop e quella “non Dop”.

Tale modifica sarà operativa a partire del 2013, e i due anni che rimangono serviranno per preparare le doppie linee di produzione per chi voglia continuare a cimentarsi su entrambi i fronti.

Dopo tanti proclami passati speriamo che stavolta sia la volta buona…

2 novembre 2010