I ribelli delle quote latte, gli splafonatori che si sono sentiti coperti dalla Lega Nord nel loro produrre oltre ogni limite – di quantità ma anche di ragionevolezza – sono serviti: è iniziata finalmente lo scorso giovedì la riscossione coattiva di quanto da loro dovuto all’Unione Europea in termini di multe alla Comunità Europea per non aver rispettato i limiti di latte prodotto e per essersi opposti sinora al pagamento delle multe.
L’Agea (Agenzia Governativa per le Erogazioni in Agricoltura) e il commissario straordinario per le quote latte Paolo Gulinelli hanno infatti comunicato che cinquecentosessantuno produttori dovranno pagare oltre 96milioni 430mila Euro, avendo prodotto nella campagna 2009/10 oltre 99.342mila chili di latte anziché i 27.607 a loro assegnati.
I “furbetti del latticino”, come sono stati opportunamente ribattezzati, si concentrano nel Nord Italia (118 in Veneto, 107 in Lombardia, 63 in Piemonte, 84 in Emilia Romagna, 15 Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Liguria) mentre nel Centro-Sud (in totale 255) sono concentrati in Puglia (89) e in Abruzzo (77).
Un grosso smacco per la Lega Nord, che a più riprese aveva minimizzato il problema (soprattutto sotto elezioni) e che ora si dice certa, per voce del senatùr Umberto Bossi di poter sortire risultati da una improbabile contestazione in sede comunitaria, con il ministro Galan che, pur acconsentendo ad una iniziativa del genere si dice certo che nessun passo indietro potrà essere fatto in materia da Bruxelles.
25 novembre 2010