Come è recentemente emerso senza tema di smentita, l’acqua che sgorga dai rubinetti delle nostre abitazioni è contaminata da sostanze dannose per la salute, prime tra tutte l’arsenico, il boro, il fluoro e i nitrati, fortemente pericolose per l’uomo. È una materia, quella della sanità dell’acqua, strettamente connessa allo stato della falda acquifera, su cui l’Unione Europea ha emanato una severa regolamentazione e la relativa legislazione nel 2001, da cui deriva, tra l’altro, la cosiddetta “Normativa Nitrati”, tanto importante quanto invisa agli allevatori intensivi che da anni, si sa, sono principali responsabili della contaminazione nella Pianura Padana.
Da allora, per via dei limiti di nitrati massimi consentiti, o spargimento dei reflui zootecnici ha creato problemi ingenti al mondo della zootecnia industriale, visti alla sproporzione tra grandi stalle e terreni disponibili per lo smaltimento locale delle deiezioni.
Da anni si susseguono convegni, studi, prelievi, dibattiti, che hanno visto coinvolti non solo le parti direttamente in gioco (chi inquina e chi deve far applicare la legge) ma anche altri “attori” di questo complesso scenario, non ultimi ricercatori specializzati vicini (e non solo geograficamente) a quel mondo.
Le opinioni si sono accavallate, scambiate, confrontate, a volte assumendo i toni forti della polemica, altre volte della predica o della implorazione (ogni qual volta si vanno a perorare ipotesi di deroghe, affidate dagli inquinatori al mondo della politica o delle lobby). E mai, mai sinora, nessuno ha osato mettere in dubbio un assunto scientificamente certo: la causa principale di questo tipo di inquinamento deriva dai reflui zootecnici e dal loro spargimento sui terreni agricoli (legale) ma a volte nei canali, nelle rogge, nei piccoli corsi d’acqua che attraversano i campi (illegale).
A confutare queste certezze scientifiche è arrivato l’onorevole Sebastiano Fogliato, in forze alla Lega Nord, che ha di recente dichiarato che «occorre fare chiarezza sulla Direttiva europea riguardante i nitrati e individuare le reali fonti di inquinamento dei territori».
«È inaccettabile e assolutamente ingiusto», ha proseguito baldanzoso l’esponente leghista, «che si accolli interamente ai settori zootecnico e agricolo la responsabilità dell’inquinamento da nitrati».
Fogliato, che è vicepresidente dei deputati della Lega Nord e componente della Commissione Agricoltura, è intervenuto durante il “question time” alla Camera dei Deputati proprio a proposito dell’applicazione della “direttiva nitrati”, raccomandando al ministro Galan di assumere provvedimenti urgenti per reinterpretare la questione secondo una logica complessiva, e «attraverso un’analisi attenta delle diverse fonti di inquinamento del territorio».
A dispetto di anni di ricerca, del lavoro di autorevoli uomini di scienza e di certezze ormai acquisite a livello internazionale, Fogliato ha asserito che bisogna spostare l’attenzione sui trattamento delle acque reflue dei depuratori ed effettuare la ricognizione degli scarichi industriali. «Le nostre imprese agricole», ha concluso l’esponente leghista, «rappresentano una risorsa irrinunciabile per il nostro Paese e per la nostra economia e devono essere difese sia in ambito nazionale che a livello comunitario. Il percorso seguito finora non può dirsi sufficiente per portare a soluzione il problema del rapporto tra ambiente, agricoltura e zootecnia».
Come a dire che non importa il come ma importa il cosa: bisogna scaricare gli allevatori dalle loro responsabilità, a dispetto di ogni evidenza e certezza scientifica.
La cultura della manipolazione mediatica si sta espandendo all’interno delle forze di maggioranza.
3 dicembre 2011
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