«Appena il 38% della richiesta di prodotti alimentari in Sicilia è soddisfatta da prodotti locali». Lo ha detto venerdì scorso l’assessore regionale all’agricoltura Elio D’Antrassi, nel corso della presentazione del “Latte Fresco Siciliano al 100 per cento” e del “Formaggio ovino morbido spalmabile”, i due prodotti alimentari realizzati da una filiera totalmente isolana, che attinge la materia prima dalle cooperative ragusane “Progetto Natura” e “Ragusa Latte”.
Il latte e il formaggio siciliani al 100% verranno distribuiti nei canali della Gdo, grazie a un accordo siglato con Coop Italia e con il patrocinio dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura. Avrà una scadenza a sei giorni dal confezionamento e costerà circa 1,40 Euro al litro.
«Il Latte fresco Siciliano al 100 per cento», ha proseguito l’assessore, «è un latte di “alta qualità” con durata di sei giorni, certificato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e raccolto esclusivamente da produttori dell’isola. Il suo costo sarà di 10 centesimi di Euro in meno rispetto al latte comunemente in commercio».
«Questo progetto», ha aggiunto D’Antrassi, «rappresenta il primo passo per conquistare il mercato locale accorciando le filiere, vale a dire evitando di vendere il latte e gli altri prodotti agricoli a grandi marchi che poi lo elaborano fuori e lo riportano “brandizzato”alla distribuzione con prezzi molto alti».
«Il nostro primo intento», ha concluso l’assessore D’Antrassi, «è quello di elevare quel 38% di prodotti locali presenti nella nostra distribuzione. Per fare questo non occorrono fondi, bensì organizzazione, consorzi e cooperative; un esperimento che sta dando esiti positivi”.
Il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ha sottolineato che «il progetto di accorciare la filiera verrà esteso al vino, all’olio e ai succhi di frutta, e permetterà ai consumatori siciliani di spendere meno e ai produttori di intascare qualche centesimo in più».
Nei giorni scorsi proprio Lombardo aveva lanciato strali infuocati contro la Gdo, minacciando la chiusura domenicale degli esercizi nel caso in cui i due nuovi prodotti locali non avessero trovato adeguato spazio e visibilità sui loro scaffali. E in vena di sparate ad alzo zero aveva inoltre dichiarato che in futuro l’ente regionale diserterà occasioni promozionali come la Bit di Milano e Fieracavalli di Verona, in quanto il forte esborso per parteciparvi non sarebbe ripagato da un adeguato ritorno per l’agrozootecnia isolana.
15 dicembre 2010