Il “palazzo” esulta ancora per nulla: è di turno Galan con le quote latte

In tempi di ben altri scandali che investono il Governo, la penosa querelle tra Lega Nord e ministro Galan su mille questioni agricole rischia di passare ingiustamente inosservata, e mentre i soliti noti ancora si gongolano immeritatamente, dopo aver festeggiato un’indecente legge sull’etichettatura, il ministro ha pensato bene di rilanciare le sue quotazioni facendo ancora una volta leva sulla vicenda delle “quote latte”.

«La questione», ha sentenziato giorni fa Galan, «è risolta: tutti coloro che non erano in regola con i pagamenti delle quote hanno ricevuto un’ingiunzione, e i pagamenti hanno avuto inizio. Abbiamo risolto un problema che durava ormai da decenni, tra false promesse e rinvii che hanno riguardato tutti, governi di centrosinistra e governi di centrodestra».

Ma al di là delle parole, il ministro sa bene che la questione è ben lungi dall’aver trovato una sua soluzione, dato che stiamo parlando di oltre 96 milioni di Euro e che molti dei debitori sono nell’impossibilità di pagare. Gridare vittoria perché qualcuno ha iniziato a pagare è certo ben più facile che parlare di un esito che già s’intravede, e che dice a chiare lettere che ancora una volta il prezzo degli errori politici saranno i contribuenti a doverlo pagare.

Tornando all’intervista, il responsabile del dicastero agricolo l’ha poi conclusa con l’ennesimo affondo al suo predecessore Luca Zaia”: «Ce l’abbiamo fatta, è vero, ma non senza dispiacere, perché certo», ha sottiolineato Galan, «non è bello sapere che molti uomini e donne sono stati messi in difficoltà; uomini e donne che per anni sono stati ingannati».

Già nei mesi scorsi la querelle delle quote latte era stata al centro di una aspra polemica tra la Lega e Galan che, contrario a una proroga del pagamento delle multe agli splafonatori, era arrivato a minacciare le dimissioni. Alla fine, l’esecutivo, su pressione della Lega Nord, aveva deciso di concedere, con la manovra economica di luglio, la moratoria al 31 dicembre 2010 delle rate scadute il 30 giugno dello scorso anno, ricevendo pubbliche critiche da parte della Commissione europea.

A conti fatti, gli “esuberi” di produzione di latte, a detta dello stesso ministero, sono costati all’Italia circa 4,4 miliardi di Euro di multe da parte dell’Ue. Di questa cifra, solo 400 milioni risultavano pagati dai produttori, mentre 2,1 miliardi dovevano ancora essere recuperati dallo Stato nei confronti delle aziende. Pena, aveva avvertito il ministero, una ulteriore procedura d’infrazione da parte dell’Ue, per aiuti di Stato non autorizzati.

26 gennaio 2011