La Toscana del pecorino dop infuriata col ministro Galan

Ancora una volta il ministero favorisce il Pecorino Romano Dop. Questa volta però, a danno del Pecorino Toscano Dop«Il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste non ha tenuto fede agli impegni presi sul Pecorino Toscano Dop».  A dichiararlo è stato, venerdì scorso, Gianni Salvadori , assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, a seguito del mancato provvedimento da parte dell’Agea circa il ritiro della Dop toscana per le forniture da destinare agli indigenti .



«Nell’incontro che avemmo al ministero, alla fine dell’estate», sottolinea Salvadori, «le Regioni che producono formaggi di tipo pecorino, compresa la Toscana, avevano richiesto che fosse destinata una quota di 25 milioni di Euro per l’acquisto di formaggio Pecorino Dop, nell’ambito dei fondi che l’Unione Europea ha destinato agli indigenti».

«Si tratta», ha incalzato l’assessore toscano, «di soldi che la Comunità Europea mette a disposizione con un duplice scopo: quello di fornire derrate alimentari alle organizzazioni che aiutano chi ha bisogno, quali Caritas, Banco Alimentare e altri, e quello di sostenere il mercato, garantendo un prezzo equo ai produttori di latte e formaggio. Ci aspettavamo», ha insistito ancora Salvadori, «che una quota di questo stanziamento fosse destinata anche al Pecorino Toscano Dop, e invece scopro che Agea ha emanato il provvedimento unicamente per il Pecorino Romano Dop».



Questo per dire che «il Ministero non ha mantenuto l’impegno, e per questo esprimo tutto il mio disappunto e il mio sconcerto. In questo modo si crea una ingiusta disparità di trattamento e si penalizzano i produttori toscani, che vengono lasciati soli a subire i contraccolpi del mercato. Voglio sperare» ha concluso Salvadori «che il Ministero si attivi al più presto e ripari all’ingiustizia commessa verso i produttori della nostra regione».

3 febbraio 2011