Va a gonfie vele la Toscana del latte alla spina

Toscana in controtendenza sul fronte della distribuzione e dei consumi di latte alla spina. Ne han parlato gli amministratori locali, le rappresentanze degli allevatori e le associazioni di categoria, nel corso di meeting sulla zootecnia da latte, tenutosi a Firenze, nei giorni scorsi. Dall’incontro sono emersi i dati di un mercato vivace e con buone prospettive, a dispetto di un’Italia dei distributori che pare segnare il passo, tartassata com’è dagli attacchi dell’industria che confeziona e della politica che la protegge.

Negli ultimi tre anni infatti ben quarantatre self-service sono stati installati in luoghi pubblici, esercizi commerciali e allevamenti (mappa su www.milkmaps.com) coinvolgendo settanta aziende zootecniche (vi sono calcolati i soci di cooperative), un migliaio di bovini da latte e migliaia di famiglie attratte dal gusto e dall’idea del “latte d’una volta” e capaci in concreto di creare un giro d’affari di un milione e mezzo di euro all’anno.

Il fenomeno “latte crudo” appare in netta crescita in regione, quindi, con un bacino di consumatori che tende ancora ad aumentare e che vede Lucca al primo posto, con dieci distributori, seguita da Pisa con otto, Firenze e Livorno con cinque, Pistoia con quattro, Massa Carrara e Siena con tre. Arezzo (due), Grosseto e Prato (uno ciscuna) fanalini di coda.

“I distributori di latte crudo”, è stato sottolineato nell’incontro, “hanno contribuito a riportare entusiasmo, positività e reddito nel settore della zootecnia. Le aziende sono tornate a investire portando un segno di modernità alle attività zootecniche tradizionali e ora più orientate verso il consumatore. La vendita diretta di latte crudo è una realtà oggi importante per il sistema agricolo regionale, e per migliaia di famiglie”.

“Queste premesse”, è l’auspicio degli interessati, dovrebbero finalmente “condurre alla definizione di un prezzo equo e giusto anche con le aziende di trasformazione”, e la verifica che questo possa accadere è rimandata alle prossime trattative tra allevatori e controparte industriale.

3 marzo 2011