24 novembre 2008 – Stanchi di trovare nei distributori automatici il solito pessimo junk food? Nella bassa bergamasca, a quaranta chilometri da Milano c’è ora chi ha reso disponibili nelle classiche “macchinette” le proprie formaggelle e gli yogurt, entrambi a latte crudo. «Ci sono voluti un po’ di intraprendenza e di fortuna, ma è pur vero che se l’idea c’è il mercato la premia». A parlare è Roberto Pizzocchero, che assieme ai fratelli Laura e Lorenzo conduce la Cascina Dossi in località Masano di Caravaggio, non distante da Treviglio.
L’azienda, che nel 2005 si attrezzò con un distributore di latte crudo e uno di bottiglie refrigerate, ha modificato di recente la propria attrezzatura in maniera ingegnosa, per sopperire alla difficoltà di gestione dello spaccio aziendale.
L’idea dei tre fratelli è stata semplice ed efficace: convertire il distributore di bottiglie, refrigerato a 4 gradi centigradi, in un self-service di formaggi in piena regola.
Ma come è stato possibile? «Semplicemente sacrificando una parte delle bottiglie e inserendo al loro posto un meccanismo ”a spirale”, di quelli normalmente installati nei self-service di snack e bibite. Una volta modificata e collaudata la macchina, il più è stato fatto: «abbiamo preso a produrre formaggelle “su misura” per quella spirale», spiega Roberto, «e abbiamo aspettato di capire come sarebbe andata. A pochi mesi di distanza dall’inizio dell’esperimento, possiamo dire che il successo ha superato le più rosee aspettative».
Oltre al latte crudo alla spina, munto due volte al giorno dalle quattrocentocinquanta mucche Frisone dei Pizzocchero, i cittadini di Masano e dei paesi limitrofi possono quindi acquistare tome di formaggio a pasta cruda o semicotta in pezzature da 250 e 500 grammi, e anche yogurt di cascina secondo il più limpido, semplice e vantaggioso meccanismo della filiera corta: costi contenuti per chi compra, margini remunerativi per chi vende, freschezza e maggior valore nutrizionale del prodotto, esclusione di additivi e conservanti, nessun imballaggio da smaltire.
A conti fatti, i risultati economici della Cascina Dossi iniziano a dare soddisfazione a questi giovani e intraprendenti imprenditori: il self-service fa vendere trecentocinquanta litri di latte a settimana, cinquanta chili di yogurt e – per ora – quaranta formaggelle, con una discreta progressione via via che la voce si sparge e che il giro della clientela s’allarga.
«Certo, l’investimento iniziale è stato oneroso», conclude Roberto «ma ne è valsa la pena: sempre più gente si sta convincendo della freschezza e della sicurezza di questo tipo di prodotto e di vendita, e il passaparola si è sparso talmente che la richiesta d’installare i distributori ci sta arrivando dagli abitanti di Covo, Cologno e Bariano (paesi limitrofi a Caravaggio, ndr)».