In appena tre giorni, la settimana scorsa, è stato dimostrato ancora una volta come con questo Governo, possa essere vero tutto e il contrario di tutto. A cimentarsi in questa ormai collaudata specialità della maggioranza è stato il neoministro agricolo Saverio Romano che, dopo aver dichiarato che avrebbe convinto «Bossi ad aprire a Foggia l’agenzia nazionale per la sicurezza alimentare», nel giro di pochi giorni ha ripiegato su un meno impegnativo «riconosco l’importanza dell’autorità per Foggia, ma i miei poteri sono limitati e la competenza è soprattutto del ministero della Salute, con il quale mi confronterò al più presto».
Senza ombra di dubbio la competenza dell’ente è di entrambi i dicasteri, ma quello che più sconcerta è che dopo tanta sicurezza dimostrata in un primo tempo, come se i giochi tra Agricoltura e Salute fossero già stati fatti, il ministro Romano ha ribaltato il suo atteggiamento con una grottesca quanto plateale marchia indietro che ha mostrato il fianco a quanti vociferano che senza il diktat della Lega la “stampella” dei Responsabili non ha né mai avrà alcun potere di influenzare le scelte governative. Vale a dire: stampella sei e stampella rimani, con buona pace per il neoministro. E per il mondo agricolo.
6 maggio 2011