Il fisco scontenta tutti, dai pastori agli industriali del latte

Il sistema fiscale italiano, a partire dal suo braccio operativo Equitalia, è al centro di forti polemiche che nelle ultime settimane hanno visto in azione vari protagonisti, dagli appartenenti ai centri sociali alle forza politiche di opposizione, ai pastori dell’Mps (Movimento Pastori Sardi), esasperati per l’impossibilità di far quadrare i conti aziendali. Diverse le forme di protesta inscenate, in maniera più o meno pacifica, nelle manifestazioni che si sono svolte in molte città d’Italia. Una delle più partecipate, con oltre 10mila manifestanti,  si è tenuta ieri a Cagliari, dove un’ampia rappresentanza di cittadini e imprenditori, tra cui molti pastori, per l’appunto, hanno protestato aspramente contro le vessazioni dell’ente, denunciando la sproporzione delle misure di intervento e le conseguenze che le loro azioni inducono sul mercato. Tra queste – come denuncia Fabrizio Fadda, esponente dell’associazione “AntiEquitalia” – le attività di usura a cui sono costretti a ricorrere quanti si son visti bloccare i conti correnti bancari per mancati pagamenti erariali.

Ma non sono solo le categorie meno agiate ad alzare la loro voce per protestare contro il sistema fiscale italiano. Infatti, persino Assolatte, l’associazione aderente a Confindustria che riunisce migliaia di trasformatori del settore lattiero-caseario. A lamentarsi pubblicamente, ma non in piazza bensì dalle pagine del quotidiano Italia Oggi, alla fine della scorsa settimana, è stato il delegato delle presidenza dell’associazione, avvocato Adriano Hribal, il quale ha dichiarato al quotidiano finanziario che «le aziende continuano a soffrire l’annoso e irrisolto problema dei ritardi con i quali sono effettuati i rimborsi Iva».

«Il problema», riprende Hribal, «si ricollega all’esistenza di un regime speciale agevolato di detrazione a favore degli agricoltori, che obbliga l’industria a versare sulla materia prima latte un’aliquota del 10% anziché del 4%», mentre al contempo, «molte aziende del settore aspettano anni prima di riavere i rimborsi».

13 maggio 2011