Seicento forme di Parmigiano sequestrate dai Nas dei CC

I Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione di Parma hanno bloccato ieri la produzione di trenta tonnellate di Parmigiano-Reggiano, e denunciato il titolare di un allevamento per gravi irregolarità nella produzione di latte destinato alla produzione di quel formaggio.

Durante un’ispezione igienico-sanitaria operata in provincia di Reggio Emilia presso un allevamento di bovini “dedicati” alla produzione di latte per il Parmigiano-Reggiano, i militari hanno verificato l’infrazione di due fondamenti del disciplinare di produzione del cosiddetto “re” dei formaggi italiani: il latte proveniva da animali estranei alla filiera e le bovine non avevano osservato la necessaria “quarantena” di quattro mesi (garantisce che il latte prodotto non giunga da animali alimentati chissà come, ndr) prima che il prodotto potesse essere utilizzato.

I controlli effettuati sulle attività commerciali recenti dell’imprenditore hanno consentito di individuare circa trecentoventi tonnellate di latte non idoneo alla produzione, inviate a due caseifici nelle province di Reggio Emilia e Mantova ed hanno portato al sequestro di seicentosedici forme (due terzi delle quali presso il caseificio del mantovano, le rimanenti presso l’opificio della provincia di Reggio Emilia), rinvenute nelle vasche di salagione e destinate a diventare, al termine del periodo di stagionatura, Parmigiano-Reggiano.

Il titolare dell’allevamento è stato denunciato in stato di libertà in quanto ritenuto responsabile di contraffazione di prodotti agroalimentari a marchio di protezione (Dop). Il valore commerciale del formaggio sequestrato è di circa 350.000 euro.

7 ottobre 2011