È accettabile tanta apparente ingenuità degli editori, quando una notizia che ha qualche rilevanza negativa invade le pagine dei giornali e dei notiziari web senza che nessuno sollevi il seppur minimo dubbio? È sufficiente forse, che il soggetto della notizia sia un noto chef per dimenticarsi che l’idea del fast food è in genere associata all’obesità delle giovani generazioni?
Certo è che, dopo l’acclarato sdoganamento del termine “ristorante”, impunemente e impropriamente utilizzato dalla catena McDonald’s (neanche le osterie e le trattorie sono ristoranti!, ndr), dopo le discutibili e criticate iniziative con cui il numero uno dei fast food ha tentato di rifarsi la facciata (panini con prodotti dop, supporto ministeriale, marchio verde per veicolare un’improbabile ecologismo), ora ci mancava solo che il cuoco-simbolo della cucina italiana si mettesse al servizio del marketing del colosso del cibo “fast”.
A leggerla con il cervello, oltre che con gli occhi, la notizia è una classica non-notizia figlia di un’azione-stampa ben architettata e di una presentazione coi fiocchi: il “maestro” Gualtiero Marchesi firma tre prodotti per la filiale italiana del colosso statunitense – due panini e un dessert – ed è qui che risiede la vulnerabilità di tanta cattiva informazione, che fa finta di confondere un’operazione di marketing, di sicuro ben pagata, con una suggestiva convergenza d’intenti.
In occasione del lancio dell’iniziativa, martedì scorso a Milano, Marchesi ha dichiarato ai giornalisti presenti – udite udite! – che «la cucina, come la vita, avanza a sbalzi. Quando ti giri a considerare il prima e il dopo, ti accorgi che il passo è stato rapidissimo. E così è stato quando ho introdotto la “nouvelle cuisine” in Italia, e così è da quando ho iniziato a osservare da vicino, senza pregiudizi, i giovani: dove vanno a mangiare? cosa mangiano? Domande semplicissime che precedono la mia scelta di collaborare con McDonald’s».
Un’iniziativa di stampo sociale, a quanto pare, quindi, non una collaborazione professionale in qualità di testimonial di prestigio. Fantastico, e soprattutto molto credibile!
Un po’ più compenetrato con il suo ruolo d’uomo d’affari è apparso per l’occasione l’Ad di McDonald’s Italia, Roberto Masi, che nel prendere la parola è andato all’osso della questione, con un pragmatico «ci aspettiamo di vendere tre milioni di panini in sole sei settimane: siamo il primo Paese al mondo nel quale McDonald’s offre delle ricette ideate da un grande cuoco».
Le nuove proposte “d’autore” dei McD’s italici sono sbarcate sul mercato da due giorni e vi rimarranno sino al 15 novembre. Hanno preso i nomi di “Vivace” (panino al bacon con semi di girasole, bacon, spinaci saltati, cipolla marinata, hamburger di bovino, maionese con grani di senape; dal 5 al 25 ottobre), “Adagio” (panino ricoperto di granella di mandorle, mousse di melanzane, pomodori a fette, melanzane a cubetti in agrodolce, hamburger di carne bovina, ricotta salata; dal 26 ottobre a fine campagna) e “Minuetto” (una sorta di tiramisù creato unendo il panettone con la salsa al caffè e la crema di mascarpone, con canditi e mandorle; disponibile per tutta la campagna). Per loro costi quasi popolari con i panini (4,70 euro) e più abbordabili con il dessert (2,50 euro), ma che materia prima, tecnica di trasformazione e valori nutrizionali verranno espressi al massimo delle loro possibilità sarà tutto da dimostrare.
Un assunto e due dubbi infine, sull’opportunità dell’operazione: avvicinare un nome altisonante – e ben accetto ai più – ad una realtà che a molti lascia qualche umanissima riserva, permetterebbe alla seconda delle due di trarre dei vantaggi d’immagine (l’assunto). Questa benefica contaminazione del secondo non implicherà forse (primo dubbio) in chi ragioni con la propria testa una naturale compromissione del primo? E non rischierà (secondo dubbio) in chi si lasci scivolare addosso eventi mediatici come questo un ulteriore sdoganamento di una realtà estranea al contesto sociale e culturale italiano?
Come a dire: guardatevi dai “maestri”. Anche quando non sembrano “cattivi”.
7 ottobre 2011