Lo Squacquerone di Romagna si approssima a quello che è largamente ritenuto il massimo riconoscimento di protezione europeo, il marchio Dop, ancora poco ricercato dal pubblico e sempre più visto dai consumatori come un fattore di incremento dei prezzi al dettaglio. Dopo la recente pubblicazione del disciplinare di produzione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, la legislazione in materia prevede sei mesi per il ricevimento di eventuali opposizioni da parte di operatori degli Stati membri, dopodiché anche questo formaggio verrà definitivamente iscritto nel registro europeo delle Dop e delle Igp.
L’area di produzione dello Squacquerone di Romagna Dop comprende tutte le province romagnole, la provincia di Bologna e parte della provincia di Ferrara. Nel parlare di questo ormai prossimo risultato, l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni ha espresso la sua «grande soddisfazione per un risultato, ottenuto ad oltre dieci anni dalla presentazione della domanda da parte dell’Associazione dei caseifici specializzati nella produzione». Un traguardo che «riconosce l’unicità del territorio e la grande passione dei produttori che hanno saputo preservare le caratteristiche di un prodotto che, da moltissimi anni, si identifica con la Romagna».
Quello dello Squacquerone, se confermato, sarà il trentaquattresimo marchio di protezione (Dop e Igp) conseguito dalla Regione Emilia-Romagna. Il prodotto, localmente detto “Squaquaron“, è realizzato con latte intero crudo, ha un peso compreso tra uno e tre chili, pasta molle e senza crosta e sapore di latte leggermente acidulo. Lo si può accostare come genere al Raviggiolo, appartenendo alla categoria dei freschi con shelf-life estremamente ridotta (tre giorni). Nell’uso locale è spesso consumato in abbinamento alla piadina romagnola.
21 ottobre 2011
Caseificio Pascoli di Savignano sul Rubicone