Granarolo parla di espansione e chiude Pettinicchio

Gran battage stampa nelle scorse settimane quello di Granarolo sulle acquisizioni (Lat-Bri) e gli accordi di partnership in Italia e all’estero: azienda in crescita, progetti di grandezza (più o meno reali) dichiarati ai quattro venti e ripresi da molte testate nazionali (qui un articolo del CorSera), ma non una parola ufficiale sull’ennesima chiusura eccellente di una delle “firme” acquisite negli ultimi anni, quella di Pettinicchio.

A Sermoneta, in provincia di Latina, la cooperativa bolognese ha licenziato in questi giorni la bellezza di centootto lavoratori, che sino alla fine dell’anno si troveranno in cassa integrazione straordinaria.

L’ufficialità della notizia, taciuta dai media, ad eccezione di quelli locali, è giunta dopo l’apertura di un procedimento di mobilità. I lavoratori, dal canto loro, hanno chiesto con urgenza un incontro con l’azienda e, in attesa che esso venga convocato, hanno indetto un’assemblea, al fine di concordare eventuali iniziative a sostegno di quanti a partire dal primo gennaio non avranno più legami con un’azienda che “unilateralmente ha deciso di chiudere lo stabilimento di Sermoneta per investire altrove”.

I lavoratori hanno comunicato che si riserveranno di porre in essere ogni iniziativa tesa alla ricollocazione, dal momento che le politiche occupazionali contemplate dagli accordi lavoratori-azienda non hanno prodotto sinora nessun risultato apprezzabile. Ancora una volta, dopo i casi analoghi di Merlo e Yomo, è la mobilità a porre la parola “fine” al rapporto di lavoro dei dipendenti con la cooperativa emiliana a seguito della chiusura dell’unità produttiva di Sermoneta, nel giugno del 2008.

Il penultimo atto della vicenda Pettinicchio/Granarolo si era compiuto nel giugno scorso, quando l’ennesimo tentativo di dialogo (per cercare una reindustrializzazione dell’unità produttiva) tra l’azienda e le rappresentanze dei lavoratori era naufragato; già in quella circostanza l’azienda aveva risposto con un nulla di fatto alle richieste ricevute.

28 ottobre 2011