Quote latte e vacche ottuogenarie: Manzato scrive al ministro

L'assessore all'agricoltura della Regione Veneto Franco ManzatoA tre giorni dalla nota stampa con cui l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) ha comunicato agli allevatori coinvolti nella tragica farsa delle quote latte la concessione dell’ennesima deroga dei soli tempi di pagamento (le multe rimangono), l’assessore veneto all’agricoltura Franco Manzato (nella foto) è intervenuto mercoledì scorso scrivendo al neoministro Mario Catania.

Nel suo scritto Manzato ha ricordato al numero uno del dicastero agricolo l’esistenza di un’indagine di molte Procure italiane sulla truffa perpetrata ai danni dell’intero mondo allevatoriale, attraverso la falsificazione dei dati del patrimonio zootecnico italiano.

“Prima di intraprendere e proseguire qualsiasi azione di riscossione nei confronti degli allevatori”, ha scritto l’assessore veneto a Catania, “ritengo indispensabile che il Ministro attenda le verifiche in corso, già intraprese dal Commissario Straordinario Agea generale Mario Iannelli”.

”In base alle risultanze delle indagini di Polizia Giudiziaria delegate da circa una sessantina di Procure italiane”, sottolinea al ministro l’assessore della Regione Veneto, “risulterebbe già comprovato che i dati di produzione dichiarati nelle annate dal 1995/96 al 2008/09, posti a base delle multe, sono totalmente incompatibili, per eccesso, con il reale patrimonio bovino italiano”.

“Pertanto”, conclude Manzato nella sua missiva, “né lo Stato italiano, né gli allevatori italiani, erano e sono tenuti a pagare alcunché. Anche solo per tale motivo, è evidente che non possiamo permettere che, per colpe tutte interne all’amministrazione sia messa a repentaglio la sopravvivenza stessa di migliaia di aziende agricole, pretendendo pagamenti prima che venga fatta definitiva chiarezza sui dati produttivi”.

Ad apparire nel frattempo inquietante è la sottintesa legittimazione che l’Agea ha ricevuto dal ministro in questi primi giorni di incarico; Mario Catania l’ha già citata come operativa sui vari fronti di competenza, senza mai gettare ombre sul suo operato, senza mai usare il condizionale che nel caso di un ente commissariato per tali gravi motivi sarebbe ragionevolmente dovuto.

10 dicembre 2011