Grande supporto stampa è stato accordato negli ultimi giorni, ancora una volta da parte dell’agenzia giornalistica Ansa – sede di Aosta – al presidente di Caseus Montanus Gerardo Beneyton, che ha voluto esternare sulla necessità di tutelare la Fontina dai presunti casi di taroccatura, e su una ipotetica esclusione dei manufatti d’alpeggio dalla tassa Imu.
Il principale fautore del passaggio alla caseificazione unica della principale Dop valdostana (quello sì, un guaio per la tipicità del prodotto, da sempre basato su due caseificazioni al giorno) ha voluto speculare sull’episodio di Fontina mal conservata reperita di recente in un ipermercato di Termoli, in provincia di Campobasso. E lo ha fatto picchiando forte sul consunto tasto delle contraffazioni. La litania del vittimismo che da anni ormai imperversa nel circo mediatico dei più venduti formaggi italiani ha contagiato così anche il prodotto simbolo della Vallée.
Il caso di Fontina blu scoperto a Termoli (una contaminazione da pseudomonas fluerescens, batterio non patogeno), secondo Beneyton sarebbe «un tarocco spregiudicato messo in commercio da autentici terroristi della salute pubblica e da delinquenti che danneggiano il lavoro, la fatica e l’immagine dei produttori valdostani». «In troppi supermercati», ha insistito l’artefice delle Olimpiadi del Formaggi di Montagna, «sono in vendita tranci di Fontina che alla vista non presentano certo le caratteristiche indicate dal disciplinare», per cui, «delle due l’una: o non è Fontina o è Fontina mal conservata, e quindi è comunque da togliere dal mercato come formaggio Dop».
Nell’incontro avuto poi col ministro Mario Catania il 12 scorso, oltre a trattare della necessità di garantire la tracciabilità del prodotto, Beneyton ha presentato al numero uno del dicastero agricolo la richiesta di esentare o quantomeno alleggerire dall’Imu i manufatti d’alpeggio. «Le soluzioni», ha dichiarato a questo proposito Beneyton, «sono complicate e l’attenzione dovrebbe ricadere sui comuni affinché applichino un’aliquota la più bassa possibile sulle stalle, mentre per gli alpeggi si dovrà definire, per l’esenzione, l’altitudine in cui sono ubicati gli immobili».
20 gennaio 2012