Lodi: condannati i pastori che gettarono la capra nel cassonetto

Non capita tutti i giorni di aprire un cassonetto e di trovarvi una capra, per fortuna ancora in vita. È quel che accadde nel 2008 a due agenti della polizia municipale di Lodi, avvisati da alcuni cittadini, grazie ai quali fu possibile risalire ai responsabili della vicenda.

E così, mentre l’animale veniva affidato alla Lav e da questa al Centro Ippico L’Ortica di San Martino in Strada, dove tutt’ora è custodito, due pastori furono raggiunti e denunciati, grazie anche alle testimonianze della gente.

A quattro anni da quell’episodio, il tribunale penale della città lombarda ha finalmente condannato i responsabili della vicenda (a detta dei proprietari la capra era “colpevole” di rallentare i trasferimenti del gregge, essendo “troppo lenta”) a pagare una multa di 2280 euro ciascuno, disponendo inoltre la confisca dell’animale.

Quest’ultimo aspetto della sentenza scioglie il nodo che più poneva in apprensione quanti sinora si sono adoperati in favore dell’animale perché se così non fosse stato la bestia sarebbe dovuta tornare ai suoi legittimi proprietari.

La sentenza è stata emanata anche tenendo conto dei futili motivi che portarono ad un gesto davvero poco comprensibile: in genere in un allevamento l’animale che manifesta limiti rispetto alla norma viene destinato alla macellazione. E in questo senso la capretta lodigiana può a pieno titolo ritenersi fortunata per l’epilogo incruento della vicenda che l’ha vista protagonista.

13 marzo 2012