Finalmente qualche sanzione colpisce i caseifici sardi rei di aver imposto condizioni-capestro ai pastori dell’isola: caseifici che nella gran parte dei casi hanno operato senza sottoscrivere contratti, senza accordi preventivi sul prezzo, e nemmeno sulle quantità da conferire.
In sostanza giorno dopo giorno i pastori si presentavano in caseificio e subivano l’offerta dell’industriale, buona o cattiva che fosse. Quasi mai buona, quasi sempre cattiva.
Dopo anni di colpevole inerzia, l’Antitrust ora interviene, dopo aver avviato una procedura che – a quanto pare – si dice sia stata lunga, ed interviene sanzionando alcuni tra i principali caseifici sardi. Era ora.
La delibera del Garante per la Concorrenza ed il Mercato parla chiaro: fa riferimento alla legge, e la legge stabilisce che per il latte, come per altri prodotti, il venditore è riconosciuto come parte debole e ha il diritto di sapere preventivamente quanto prodotto potrà consegnare, quanto e quando verrà pagato.
Sei gli stabilimenti multati: Caseificio Ernesto Frau e figli di Selargius (sanzione di 2mila euro), Caseificio Murtas di Silius (2mila euro), Formaggi Aresu di Donori (4mila euro), Fratelli Pinna di Thiesi (10mila euro), Mattana Francesco di Sinnai (2mila euro) e Salvatore Picciau di Decimomannu (2mila euro). Solo chi conferiva a Selargius, a quanto pare, poteva riuscire – ma non sempre – ad ottenere un contratto meno vessatorio [fonte: YouTG].
20 luglio 2021
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