È l’uomo l’“animale” da salvare in alta montagna

foto Pixabay©

12 settembre 2008 – Nel giugno scorso la Regione Piemonte, con risorse erogate dagli Assessorati all’Agricoltura e all’Ambiente, ha istituito un fondo con lo stanziamento di 100mila Euro per il sostegno agli allevatori di ovicaprini delle aree montane. Il “premio di pascolo gestito” verrà attribuito annualmente sulla base di quanto emergerà dai controlli effettuati e si baserà sulla gestione dei pascoli e sulla conduzione del bestiame, soprattutto per quanto concerne la sua difesa dagli attacchi da lupi ed altri canidi selvatici.

L’Assessore regionale alla Montagna Bruna Sibille, da noi intervistato, sostiene che questo provvedimento sia «un primo passo, ma avrà bisogno di risorse aggiuntive e soprattutto della piena collaborazione dei pastori e delle loro organizzazioni di rappresentanza. La strada da percorre è quella del buon senso e la tutela del lupo non deve in alcun modo mettere in secondo piano le buone ragioni dei pastori, verso i quali la Regione Piemonte presta la massima attenzione considerandoli operatori indispensabili per le produzioni tipiche lattiero-casearie di montagna e per il presidio di territori già fortemente colpiti dall’abbandono». Ma «i lupi non si devono sterminare e i pastori devono poter condurre le loro attività nell’interesse dell’economia e del territorio montano».

Abbiamo chiesto anche il parere di Mauro Deidier, Presidente del Parco Orsiera-Rocciavrè, che da tempo sostiene la necessità di equiparare l’allevatore che pratica l’alpeggio ad una specie in via d’estinzione. «Dove il lupo è ricomparso, non si potrà tornare indietro, per cui l’unica strada praticabile è la convivenza affiancata e supportata in tutti i modi dalle istituzioni pubbliche». Dal momento che le strategie di convivenza sono però onerose sotto diversi punti di vista, sia per gli allevatori (impiego di recinti, difficoltà logistiche di vario tipo, utilizzo dei cani da difesa) che per gli Enti pubblici (rimborsi per i capi uccisi, aiuti per l’acquisto dei mezzi per la prevenzione/difesa), Deidier sostiene che «è possibile pensare a strategie di contenimento, come già viene fatto altrove in Europa. Occorre far uscire la specie dagli elenchi europei di protezione assoluta con possibilità di piani di contenimento». Conclude Deidier: «L’uomo, in alta montagna, è l’animale da salvare con assoluta priorità. La mia grande preoccupazione è la mancanza di ricambio generazionale, anche perché i giovani vedono i loro genitori dibattersi fra mille difficoltà e la ricomparsa del lupo rischia di essere la goccia che potrà determinare l’abbandono definitivo».

Per approfondimenti:

https://pascoliestalleblog.wordpress.com/

https://pascolovagante.wordpress.com

http://www.marziamontagna.it/