La Val Tanaro e le Alpi del Sud nascondono una ricchezza intrinseca nella varietà dei loro paesaggi, talvolta aspri e severi, spesso difficili da vivere, e indiscutibilmente bellissimi. Qua le "terre alte" possiedono mezzi e opportunità non ancora del tutto valorizzate in modo ecologico e redditizio. È da queste premesse che nasce un'interessante iniziativa voluta dal Parco del Marguareis e dalla Scuola Forestale di Ormea e denominata, per l'appunto, “Il piacere di vivere le terre alte”. Si tratta di un ciclo di incontri dedicati alle risorse di quelle vallate, nel convincimento che si debba rimettere in gioco la possibilità di sviluppare una nuova economia, basata su un utilizzo sostenibile dell’ambiente alpino.
Il ciclo d'incontri si aprirà sabato prossimo, 27 settembre alle 9:30, presso la Scuola Forestale “Barbero” di Ormea, con una prima conferenza dedicata al tema “Il buon pascolo”: un incontro che punta a far emergere le opportunità offerte dall’attività dei pastori e al tempo stesso per trattare le non poche problematiche che affronta quotidianamente chi vive in quel territorio monticando l'alpe con i propri animali.
"Proprio perché è un’attività in movimento tra l’alpeggio e il fondovalle", sottolineano gli organizzatori, "la pastorizia è un ottimo termometro delle trasformazioni della montagna, e i pastori ne sono allo stesso tempo i testimoni e i protagonisti. La pastorizia di montagna non è solo una fonte di sostentamento per chi la pratica, ma una ricchezza ecologica a beneficio di tutti perché contribuisce a mantenere quegli habitat (i pascoli, i prati sfalciati) che ormai troppo spesso i turisti scambiano per paesaggi naturali, ma che invece dipendono dalla fatica e dalla mano dell’uomo".
"Senza contare che un certo tipo di pastorizia", proseguono gli organizzatori, rappresenta "anche un valore culturale, perché nei suoi saperi e sapori, e nelle sue pratiche, si nasconde una tradizione antica che ha saputo approdare – conciliando il passato e l'innovazione – al terzo millennio".
Per il suo valore economico, ecologico, culturale e anche turistico (sono sempre più diffuse le visite guidate in alpeggio e i prodotti d’alpeggio costituiscono un mercato che la nuova cultura del mangiare sano e buono sta facendo crescere), la pastorizia di montagna è un’attività da tutelare e sviluppare con consapevolezza, grazie anche a rinnovate pratiche gestionali che consentono un miglioramento non solo dei pascoli, ma anche della salute degli animali e della qualità della vita delle persone che la praticano.
Una buona gestione dei pascoli e dell’alpeggio è infatti la chiave perché la pastorizia di montagna possa rimanere al centro dell’economia locale, insieme e non in contrasto allo sviluppo di un turismo attento e sostenibile, come quello promosso con sempre maggiore impegno e convinzione dai rifugi e dalle aree protette.
Un sindaco che ha (ancora) qualcosa da imparare
Molti dei buoni propositi al centro dell'incontro richiamano alla mente l'attacco che il primo cittadino di Ormea – Giorgio Ferraris, eletto nel maggio scorso – aveva portato a fine agosto (leggi qui) agli allevatori che praticano il pascolo, e che – a causa della reintroduzione e del proliferare dei lupi – devono difendere il proprio bestiame con cani da guardiania. Pare che per l'occasione il sindaco si sia esposto a non poche critiche a seguito di alcune lamentele ricevute da escursionisti impreparati (anche per una camminata, se non si è nel proprio habitat serve preparazione, ndr).
Nella fattispecie il caso che aveva portato all'esternazione del Ferraris avrebbe visto come protagonista un esponente della giunta comunale che, spaventatosi per l'aggressività di alcuni cani di razza abruzzese, si era rivolto a lui per chiedere una reprimenda su chi in montagna ci vive e ci lavora. La speranza è che anche grazie ad incontri come questi gli amministratori locali – prima di parlare a sproposito – capiscano che la prima negligenza è la loro ed è quella di non educare (con cartelli che rammentino i buoni comportamenti da tenere) i turisti che praticano la montagna senza conoscere nulla della montagna.
Gli altri appuntamenti
Tornando all'incontro su "Il buon pascolo", il programma prevede una tavola rotonda, un momento di incontro tra chi si occupa di pascoli – perché li amministra, perché porta gli animali in alpeggio o semplicemente perché li frequenta nel tempo libero – per confrontarsi e affrontare insieme le difficoltà gestionali. "La montagna", sottolineano gli organizzatori, "è una grande risorsa e non c’è momento migliore di questo per unire le energie, risolvere le criticità e proporre nuove idee per ricavare il meglio dal territorio alpino rispettandone l’ambiente delicato e prezioso".
Completeranno il ciclo di incontri su "Il piacere di vivere le terre alte", altri sue appuntamenti, uno in dicembre e uno nel maggio del prossimo anno: il primo dei due, "Equilibrio tra le specie" (sottotitolo "Conoscere per meglio convivere") parrebbe dedicato alle alzate di voce del sindaco Ferraris (che speriamo vi invii qualche stretto collaboratore, ndr), e si terrà giovedì 11 dicembre (perché di giovedì?, ndr), mentre domenica 17 maggio sarà la volta di "Sorella acqua, sorelle erbe", che arriverà a trattare "la rivoluzione dell'orto" in ambiente montano.
Gli incontri si terranno presso la Scuola Forestale “Barbero”, in Viale Novaro 96, ad Ormea.
Per maggiori informazioni:
– pagina contatti sul sito web della scuola
– tel: 347 7201386
22 settembre 2014