Inaugurata mercoledì scorso presso l’ex “Tabià del Moco” di Ziano di Fiemme, la mostra "Le scritte dei pastori. Tre secoli di graffitismo rupestre fiemmese in prospettiva etnoarcheologica", aprirà i battenti al pubblico da sabato 20 dicembre a domenica 11 gennaio. La mostra si propone di diffondere i primi risultati della ricerca, ancora in corso, sulle scritte rupestri lasciate dai pastori nel corso di circa quattro secoli sul Monte Cornón, in Val di Fiemme.
È dei giorni scorsi la notizia del ritrovamento – nel ponderoso archivio d'immagini scattate dai ricercatori tra il 2007 e il 2012 – di alcune scritte risalenti al 1558, che spostano di circa un secolo indietro nel tempo le origini dell'attività scrittoria dei pastori sulle pareti rocciose del gruppo montuoso del Latemar-Cornón (si riteneva risalisse alla seconda metà del ‘600), che si interruppe attorno alla metà del secolo scorso, con il tramonto della pratica pastorale su quelle montagne.
Poco si sa dell'autore delle scritte – eseguite con ematite ferrosa – che in cinque di esse si firma con il nome "BA" e il cognome "T". Particolare interessante per i ricercatori, una cornice presente in due di esse, con l'intento – pare – di delimitare la propria opera e arricchire il suo messaggio. In una delle due spicca la presenza di una croce (il cui significato è ancora da decifrare) racchiusa in un cerchio e decorata con due punti: uno al di sopra e uno al di sotto delle due braccia dell'ideogramma.
In totale sono ora ben 2681 le pareti instoriate presenti nel Latemar-Cornón, 1.500 delle quali – nella fascia altimetrica compresa tra i 1.200 e i 2.000 metri – sono già state catalogate. "La loro collocazione è", sottolineano i curatori della mostra, "al di sotto dei pascoli destinati allo sfalcio e al di sopra dei terreni coltivati appena fuori dai villaggi". In quest’area i pastori "conducevano le greggi ovicaprine al pascolo, prestando particolare cura a non compromettere i terreni destinati ad altre attività agricole". Un'organizzazione dei beni comuni ragguardevole, che lascia intendere un intenso utilizzo del territorio nel pieno rispetto delle buone pratiche agropastorali.
La mostra, che traccia un importante resoconto di una vera e propria civiltà pastorale, è curata da Marta Bazzanella, basata sul lavoro del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina ed è allestita in collaborazione con il Comune di Ziano di Fiemme e la Comunità Territoriale della Val di Fiemme. Nelle tre settimane di mostra sono previsti tre giorni di chiusura: il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio. L'orario di apertura, dalle 16:00 alle 19:00.
Per saperne di più, clicca qui per il sito web "Le scritte dei pastori"
15 dicembre 2014