È stato inaugurato sabato scorso a Castelsaraceno, in provincia di Potenza, il locale Museo della Pastorizia, alla presenza del sindaco Rocco Rosano, del presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, dell’assessore regionale alle politiche agricole e forestali Luca Braia.
Il museo è caratterizzato dalle numerose applicazioni tecnologiche, che si integrano ad un sistema di pannellistica didascalica: attraverso postazioni interattive, multiproiezioni e video-racconti, i visitatori potranno ben afferrare l’antico universo pastorale, nel contesto della vita di un tempo, nelle sue espressioni culturali, nelle manifestazioni simboliche della comunità locale e in stretta connessione con l’ambiente storico e naturale del luogo.
Il percorso è stato allestito in cinque sale dedicate al Contesto (dal punto di vista socio-economico e culturale), al Tempo (video-proiezione panoramica "immersiva" negli scenari lucani, con audio in presa diretta e diffusione di fragranze evocative), allo Spazio (esposti glistrumenti di lavoro del pastore, restaurati e "narranti" al tocco), ai Saperi (video-interviste agli anziani; strumenti e oggetti d'epoca) e alla Memoria (video transumanza, festa della 'Ndenna, giornata-tipo del pastore e lavorazione artigianale delle fuscelle).
La sua realizzazione è stata finanziata dal PSR Basilicata 2007/2013 – Misura 323 “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” e ha visto il supporto scientifico dell’Università della Basilicata.
Il buon latte?
Non basta sapere dov'è stato fatto e confezionato. Serve consapevolezza su com'è stato prodotto. Su cosa abbiano mangiato gli animali e su che vita abbiano vissuto.
In Piemonte c'è chi il latte ha ripreso a farlo come una volta: con il pascolo e il buon fieno polifita.
Un latte che fa bene a te, agli animali e all'ambiente. Il latte di Cascina Roseleto. • Website: www.roseleto.it
annuncio promozionale
"L'operazione rende merito al ruolo che la pastorizia ha avuto in queste terre sin dall'antichità e impegna gli amministratori pubblici a sostenere gli attuali allevatori dediti alle pratiche dell'allevamento estensivo. In esso sono contenute tutte le componenti del perfetto presidio per il territorio, pienamente integrabile con le ambizioni turistiche che negli ultimi anni la Basilicata ha dato segno di avere.
Il pastore e il vaccaro, con un lavoro non facile e mai sufficientemente apprezzato, portano con sé molti positivi valori legati al mantenimento dei pascoli e della biodiversità, alla buona gestione eco-ambientale, al vero benessere animale e alla vera qualità del cibo. Abbiamo bisogno di loro: qualcuno lo vada a spiegare anche a quei burocrati che – proprio in Basilicata, l'anno scorso – si preoccupavano per le deiezioni delle vacche, ché avrebbero potuto allontanare i turisti.
10 aprile 2017