Sono figlie della pastorizia le infinità di erbe dell’Appennino

foto del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise©Si è conclusa ieri 11 giugno, ed è durata otto giorni, una spedizione internazionale che ha come obiettivo lo studio della biodiversità delle praterie dell'Appennino laziale e abruzzese. Oltre venticinque esperti di praterie e steppe, provenienti da dieci nazioni diverse dell'Eurasia – tra cui  Cina, Russia ed Ucraina – si stanno dedicando ad una campagna intensiva di raccolta dati sulla ricchezza di specie di piante, dalla conca di Capestrano in Abruzzo sino alla Val Comino nel Lazio, passando per il Velino, la Marsica e l'Alto Sangro.

Si tratta della 10° spedizione annuale dell'Edgg (Eurasian Dry Grassland Group), una rete scientifica internazionale per l'ecologia e la conservazione dei pascoli e delle steppe.

«Queste missioni di ricerca», ha sottolieato il professor Goffredo Filibeck, botanico dell'Università della Tuscia e organizzatore della spedizione, «si svolgono ogni anno in un diverso Paese dell'Eurasia: per il 2017 la scelta è caduta sulle nostre montagne». «Una scelta che sottolinea l'interesse, a scala mondiale, delle praterie appenniniche: un ambiente che tendiamo a considerare come "terre marginali", ma che in realtà ospita una biodiversità eccezionale, frutto della storia millenaria della pastorizia ovina».

foto Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise©Alla ricerca stanno collaborando anche i botanici di riferimento per il territorio abruzzese, afferenti alle Università dell'Aquila e al Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino, presso l'Università di Camerino. 

I dati ricavati confluiranno in un enorme e sofisticato database che consentirà di comparare le informazioni di tutte le spedizioni finora effettuate. «Le praterie semi-naturali europee», ha sottolineato l'ecologo tedesco Jürgen Dengler, coordinatore delle spedizioni dell'Edgg, «ossia i prati spontanei mantenuti dall'esercizio del pascolo – come ha mostrato una nostra recente ricerca – sono l'ambiente con la più alta ricchezza di piante per metro quadrato al mondo».

«Ospitare la spedizione internazionale nel territorio del Parco», ha concluso il presidente del Antonio Carrara, presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, «è una bella occasione per approfondire le conoscenze sui nostri pascoli, oltre che di confronto con studiosi provenienti da altre parti del mondo».

L'evento è stato organizzato anche grazie al supporto del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e al contributo finanziario della Fondazione Anna Maria Catalano di Fiumicino, in provincia di Roma.

12 giugno 2017