Anno dopo anno, con l’estate, greggi e greggi di pecore tornano a spostarsi, lungo i percorsi della transumanza, tenendo vivo questo rito, antico forse come il mondo. A onor del vero, molti dei pastori coinvolti in questa pratica ancestrale hanno ormai accettato più d’un compromesso, in nome di comodità vere o presunte , quali l’uso di camion per muovere le bestie, e dei fuoristrada per gli umani.
Tra i pochi a praticarla ancora, al giorno d’oggi, come un tempo, Nunzio Marcelli e i suoi pastori di Anversa degli Abruzzi (in provincia delL’Aquila) a giorni torneranno a muoversi, rigorosamente a piedi, assieme al gregge, per salire verso Chiarano, al Piano delle Cinque Miglia, dove, a 1600 metri si trovano i tanto agognati pascoli estivi, meta finale di questo loro fare.
Un itinerario di due giorni e di trenta chilometri, tra panorami mozzafiato, racconti e musica della tradizione, vissuti ai ritmi e con le consuetudini della vita pastorale, consumando il cibo dei pastori e “alloggiando” nelle tende o negli stazzi presenti sul percorso.
Unica e vera innovazione, da quest’anno, sarà la presenza organizzata di appassionati e turisti italiani e stranieri, che avendo conosciuto di persona la realtà di Nunzio o avendone sentito parlare o letto (tanti e importanti giornali hanno scritto di questa antica pratica pastorale), han chiesto e ottenuto di poter partecipare.
Le date di partenza sono due, ormai certe: sabato 19 e sabato 26 giugno, quando, dalla sede dell’azienda e seguendo un itinerario che attraverserà Castrovalva (Valle del Sagittario) e il territorio del comune di Scanno (sosta notturna in località Frattura Vecchia), raggiungeranno, il giorno dopo, gli altopiani di destinazione.
A tale proposito, Nunzio ha ben pensato di affidarci alcuni suoi pensieri, che noi offriamo ai nostri lettori assieme all’invito a partecipare per vivere un’esperienza più unica che rara. Che al piacere di una bella passeggiata in montagna aggiunge straordinari significati sociali, antropologici, umani e il senso della condivisione. Ci scrive così il pastore abruzzese:
“Ci sono momenti e vissuti che appartengono al nostro territorio, alla nostra storia, che hanno eccitato da sempre l’immaginazione di fotografi, pittori, poeti e scrittori. Riti e tradizioni che rischiano di scomparire.
Messa al centro dell’attenzione dei media dal terremoto del 2009, la Regione Abruzzo e la Provincia de l’Aquila hanno davanti una grande possibilità: riscoprire il loro patrimonio di territori, luoghi, saperi e sapori che costituiscono un richiamo per turisti da tutto il mondo, per la loro unicità e il legame con un ambiente ancora incontaminato.
Come la transumanza: l’antica pratica pastorale di spostare le greggi a piedi, attraversando gli altopiani dell’entroterra aquilano. Un percorso millenario che fa rivivere ritmi e tempi dimenticati, riscoprire luoghi e memorie ancestrali, ritrovare i sapori più legati al territorio.
Sempre più turisti da tutto il mondo sono interessati ad essere coinvolti in un viaggio che sia anche un racconto, un pezzo di storia, di storie, che lasci un segno. La transumanza è un viaggio nel viaggio, attraverso storie e memorie di luoghi e stagioni, lungo strade millenarie che risuonano ancora delle greggi che ogni anno hanno percorso questi stessi sentieri. Un viaggio che coinvolge tutti i sensi, attraverso territori che si offrono in paesaggi straordinari, con i profumi dei pascoli e dei boschi, con i sapori dei prodotti pastorali, con la sensazione dell’erba e della terra sotto i piedi, tra i suoni della natura.
Sempre meno aziende praticano la transumanza: lo spostamento a piedi comporta costi e tempi che non sembrano più adeguati ad una civiltà postmoderna, che vuole tutto consumarsi nel minor tempo possibile. Ma la transumanza è la via della scoperta, non è solo un percorso per arrivare da un punto ad un altro nel più breve tempo possibile: è lungo la via che le greggi si alimentano, grazie alla presenza di zone franche create proprio per consentire il passaggio dei pastori. La transumanza è la riscoperta che il viaggio in se stesso ha un valore, non è solo un tempo da annullare tra arrivo e partenza.
Questo è il senso della nostra proposta e del nostro invito a chi quest’anno deciderà di unirsi a noi: quello di riscoprire il valore di un’esperienza umana che ha attraversato questi territori per secoli e secoli”.
I fortunati che decideranno di partecipare possono contattare l’azienda per ogni delucidazione e per conoscere ogni dettaglio dell’iniziativa: 0864 49595; 329 3805825. Le prenotazioni per i gruppi si chiuderanno sette giorni prima delle date di partenza.
27 maggio 2010