Dopo aver protestato tanto, ricevuto poco (a parte le promesse dei politici locali, e le manganellate dei carabinieri) e ascoltato le recenti e virginee spiegazioni del ministro Maroni a proposito della dura “accoglienza” riservata dalle forze dell’ordine ai pastori il 28 dicembre al porto di Civitavecchia, finalmente per il Movimento dei Pastori Sardi si prospetta la possibilità di essere ricevuto a Roma dal ministro Galan . Il tanto agognato appuntamento arriva dopo sette mesi di eclatanti proteste e di nessun risultato concreto, ed è stato fissato per lunedì prossimo 14 febbraio presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
“Per il Movimento Pastori Sardi”, ha scritto oggi in una nota il leader del movimento Felice Floris, “il prossimo incontro a Roma, è un importante e decisivo riconoscimento del ruolo svolto negli ultimi vent’anni, a favore del rilancio economico e sociale della pastorizia, e in generale dell’agricoltura”.
“È ormai chiara la volontà del Movimento”, prosegue Floris, “di ricercare nelle istituzioni degli interlocutori capaci di dare risposte immediate a un settore, quello ovicaprino, da sempre trainante non solo in Sardegna, con i suoi tre milioni e mezzo di capi, ed anche in Italia, con altri tre milioni di capi fra Sicilia, Lazio, Toscana, Basilicata e Abruzzo, e in tutta l’area del Mediterraneo”.
“Finora dalla Giunta regionale”, prosegue la nota di Floris, “l’Mps ha ricevuto soltanto delle discutibili risposte tampone, che non sappiamo ancora se riusciranno ad arginare la crisi che da un decennio ha messo in ginocchio oltre la metà delle aziende agropastorali dell’isola. Lunedi’ al ministro Galan chiederemo interventi di piu’ largo respiro, nella convinzione che soltanto una politica nazionale a favore del nostro settore possa essere il vero spartiacque tra la lunga stagione della sopravvivenza e quella nuova dell’indispensabile riconoscimento del ruolo e della dignità di chi lavora nelle campagne”
“In passato”, ha proseguito il leader dell’Mps, “questo è già avvenuto per il settore nazionale del latte vaccino, e oggi è arrivato il momento che gli stessi diritti siano riconosciuti anche ai pastori. Diritti più volte richiesti alle istituzioni e agli altri protagonisti della filiera del latte ovicaprino nelle manifestazioni di piazza organizzate dagli aderenti al Movimento in Sardegna e nella penisola, sotto la spinta di una base spontanea e per nulla disponibile ad accettare le imposizioni delle tradizionali e logore associazioni di categoria. Inoltre lunedi’ chiederemo al ministro di farsi portavoce delle istanze del mondo agropastorale anche presso la Commissione e il Parlamento dell’Unione Europea, che hanno il dovere di aprire un tavolo permanente di confronto sulle problematiche del nostro settore dal momento della produzione fino a quello della commercializzazione del prodotto finito.
È in quest’ottica che da mesi il Movimento dei pastori sardi ha dato vita a diversi incontri, nazionali e internazionali, per costituire il Movimento dei Pastori del Mediterraneo, per far fronte alla necessità, ineludibile ormai, di dare vita ad una “voce unica”, in grado di interloquire con l’Unione Europea.
10 febbraio 2011