Che Giulio Rapetti, in arte Mogol, sia il più straordinario paroliere della migliore canzone leggera italiana lo sanno anche i sassi. Che si sia dedicato ad attività filantropiche di particolare valore sociale è un fatto assai meno conosciuto, anche per la riservatezza che ha caratterizzato questo aspetto dell’attività dell’artista. In particolare, dal 1992 Mogol è impegnato con il suo Cet (Centro Europeo di Toscolano), nel comune di Avigliano Umbro, in provincia di Terni, struttura dedicata alla formazione di chi voglia esprimere le proprie doti canore e musicali (ma anche quelle di altre professioni del mondo dello spettacolo, come tecnico del suono, dj e altre), in cui il noto paroliere mette a disposizione dei giovani partecipanti la sua straordinaria guida. Nell’attività del Cet, il cui primo motto è “formare l’uomo per formare l’artista”, è parte fondante l’ambiente stesso che ospita il centro, ricavato in un’antica struttura rurale, e la dimensione naturale del comprensorio (la frazione di Toscolano è in area montana), che tra gli anni ’50 e i ’90 aveva subito un forte spopolamento.
Una dimensione naturale e rurale in cui Mogol starebbe per introdurre qualche attività legata alla pastorizia, se è vero com’è vero che lo stesso artista, in prima persona, ha recentemente fatto visita presentandosi – come un fulmine a ciel sereno – presso l’azienda agricola La Porta dei Parchi di Anversa degli Abruzzi. Qui si è trattenuto per pranzare, ma soprattutto per uno scambio di vedute e di conoscenze con il pastore Nunzio Marcelli e con sua moglie Elettra Rinaldi. Assieme a loro, avendo accompagnato Mogol ad Anversa, il “cantore agricolo” ‘Nduccio, leader del gruppo musicale “Sentimento Agricolo”, che in passato aveva condotto nella stessa azienda Renzo Arbore portandolo ad aderire all’iniziativa “Adotta una Pecora”.
Nel corso dell’incontro, Nunzio Marcelli e Mogol, assieme agli altri commensali, hanno scoperto di condividere molte idee sulle energie rinnovabili, sulla biodiversità, sulla salvaguardia del territorio, e sul ruolo positivo che la pastorizia gioca in questi ambiti. In conclusione, oltre ad avere adottato anche lui una pecora, Mogol ha manifestato l’interesse ad introdurre nel suo centro in Umbria un piccolo gregge di pecore con cui avviare, “con modalità dolci di produzione e allevamento”, un’attività zootecnica.
Nel congedarsi da Nunzio ed Elettra, Mogol ha chiesto loro alcuni consigli tecnici sull’allevamento delle pecore, e li ha invitati, assieme ad altri pastori della Valle del Sagittario, ad andarlo a trovare in Umbria per approfondire le tematiche intavolate. Da una visita tanto inattesa quanto indimenticabile per questi pastori d’Abruzzo, è nata, con estrema naturalezza, un’alleanza tra mondo artistico e pastorale che appare come un riconoscimento in più al valore delle tradizioni e all’impegno di chi come Nunzio Marcelli difende la propria cultura e il proprio ruolo giorno dopo giorno con impegno strenuo e continua dedizione.
6 maggio 2011