È un'occasione ghiotta quella che si presenterà giovedì prossimo 24 ottobre ad Edolo, nel bresciano (ma anche sulla rete, grazie alla diretta streaming) a quanti siano interessati all'allevamento della capra e a chi, allevando già, voglia approfondire le specifiche tematiche della conduzione dell'azienda zootecnica caprina in ambito montano. Un'opportunità che verrà offerta da uno dei maggiori esperti del settore, Luigi Brambilla, tecnico specializzato nella tutela delle razze caprine alpine locali e consigliere dell'associazione Rare (Razze Autoctone a Rischio di Estinzione), con un seminario gratuito che si terrà alle 15:30 presso l'Aula Magna dell'Università della Montagna.
"L’allevamento caprino e l’opportunità della zootecnia pastorale che origina dalla corretta salvaguardia delle razze caprine locali nell’arco alpino”, questo l'interminabile titolo dell'incontro, inquadrerà la realtà dell'allevamento caprino nel suo contesto storico recente, a partire dalla metà del secolo scorso, quando l’allevamento della capra da latte nell’arco alpino ha rivestito un importante ruolo nell’economia famigliare, ed arrivando ai giorni d'oggi, in cui, dopo un periodo di relativo stallo, è ha saputo diventare una realtà ben diffusa e radicata.
Nel contesto dell’attuale sistema di allevamento e per la sua rilevanza, per certi versi anche economica, l’allevamento tradizionale-pastorale di razze locali in via di estinzione costituisce un’importante espressione di agro-biodiversità. "Le sue peculiarità culturali, biologiche ed economiche", spiega Brambilla in una nota introduttiva al seminario, "non devono perdersi nel tentativo di semplificare e intensificare il sistema allevatoriale, accomunandolo idealmente e tecnicamente a quello delle razze caprine selezionate".
La salvaguardia e la valorizzazione delle diverse razze caprine autoctone, nei rispettivi sistemi pastorali in cui si sono formate e conservate è, oggi come oggi, una condizione di necessità. Fortemente volute da più di vent’anni di politiche rurali dell’Unione Europea, recentemente rafforzate dal Piano Nazionale della Biodiversità, salvaguardia e valorizzazione, le razze caprine autoctone possono rappresentare un'opportunità economica, di presidio del territorio e sociale nei territori montani, se correttamente integrate in un sistema di equa sostenibilità.
"Il rischio" che non bisogna correre, sottolinea Brambilla, "è quello di banalizzare questo patrimonio spettacolarizzandolo in maniera commerciale e speculativa solo come l’immagine di un’agricoltura del passato". Un rischio che può e deve essere evitato anche attraverso la conoscenza, la comprensione e il corretto uso della lunga storia di queste razze, per fare fronte alle nuove sfide di un’agricoltura moderna, rispettosa e rispettata, al servizio dei territori montani e delle popolazioni che vi abitano.
Per chi fosse interessato a partecipare al seminario, la sede dell'Università della Montagna è in Via Morino 8 a Edolo (BS)
Per chi voglia seguirlo via web è necessaria la registrazione, cliccando qui
Per maggiori informazioni:
Università della Montagna
Via Morino, n 8
25048 Edolo (BS)
tel e fax: 0364.71324
e-mail: corso.edolo@unimi.it
sito web: www.valmont.unimi.it
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