La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la legge sulla tutela della biodiversità. Lo ha reso noto il Mipaaf attraverso un comunicato stampa diffuso mercoledì scorso 19 novembre. «L’approvazione della legge, avvenuta all’unanimità», ha dichiarato il ministro Martina, «conferma l’importanza cruciale dell’agricoltura per un Paese come il nostro, che vanta un patrimonio unico per biodiversità che dobbiamo salvaguardare e promuovere in tutta la sua specificità».
«La norma», ha proseguito il responsabile del dicastero agricolo, «sottolinea il ruolo primario e insostituibile dei nostri agricoltori nel presidiare e conservare il territorio. Una funzione che trova nella bellezza dei nostri paesaggi, plasmati negli anni dall’attività agricola, una testimonianza concreta e immediata con ricadute positive anche sul turismo».
«Con questa legge», ha aggiunto poi il viceministro Andrea Olivero, «dotiamo il settore di strumenti efficaci e concreti non solo per la tutela della biodiversità, ma per la valorizzazione della ricchezza agricola dell’Italia, riconoscendo all’agricoltore il ruolo di “custode” di questo inestimabile patrimonio».
Cosa prevede la legge sulla biodiversità
– Istituzione di un Sistema nazionale della biodiversità agraria e alimentare che prevede quattro strumenti operativi:
1. Anagrafe della biodiversità, dove saranno indicate le risorse genetiche a rischio di estinzione
2. Comitato permanente, che garantirà il coordinamento delle azioni tra i diversi livelli di governo
3. Rete nazionale, che si occuperà di preservare le risorse genetiche locali
4. Portale nazionale, composto da un sistema di banche dati contenenti le risorse genetiche presenti su tutto il territorio italiano
– Avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo
– Istituzione di un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori
– All’interno del piano triennale di attività del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), interventi per la ricerca sulla biodiversità agraria e alimentare, sulle tecniche necessarie per favorirla, tutelarla e svilupparla
Amnesie ministeriali
Va sottolineato che buona parte della perdita di biodiversità patita negli ultimi sessant’anni è stata causata dall’introduzione di modelli agricoli e zootecnici industrializzati (le razze cosmopolite hanno spazzato via o ridotto al lumicino molte razze autoctone, che per adattarsi agli ambienti in cui si sono radicate hanno impiegato migliaia di anni) che ancora esistono e continuano a creare vari e rilevanti problemi, non rispondendo ad alcun criterio ecologico. E che stanno radicalizzando un’estremizzazione dei metodi di allevamento senza portare nei prodotti agroalimentari che ne derivano alcun beneficio in termini di vantaggi dal punto di vista nutrizionale.
23 novembre 2015