Ha preso il via in Alta Val Seriana il progetto agropastorale Pan Prat che si prefigge di rilanciare la produzione di latte e di formaggi di pecora, in una zona in cui le attività di allevamento della specie ovina sono state per lo più legate alla pecora di razza Bergamasca, notoriamente da carne.
I promotori del progetto – l’Associazione Grani Asta del Serio, in collaborazione con il corso di “Operatore Agricolo” dell’Abf Cfp (Azienda Bergamasca Formazione) di Clusone, altrimenti conosciuta come “l’Alberghiera” – hanno ideato un progetto agropastorale che, avviato nel gennaio scorso, prevede di andare a regime nel 2020.
Dopo l’ultima presentazione, avvenuta nel corso della 19esima edizione della Fiera delle Capre e dell’Asinello di Ardesio, il 3 e 4 febbraio scorsi, i fautori del progetto sono alla ricerca di ulteriori adesioni da parte degli allevatori della zona, a cui verranno affidati molti pascoli che negli ultimi anni sono stati riservati prevalentemente ai bovini.
«La nostra proposta», ha spiegato uno degli ideatori del progetto, Andrea Messa, «cercherà anche di contenere l’avanzata dei boschi e di valorizzare strutture già esistenti, come le cascine rimaste in disuso, impiegando anche installazioni mobili per la mungitura e la lavorazione del latte».
«Il progetto», ha sottolineato Messa, «prevede di partire da un piccolo gregge di cinquanta capi che in tre anni dovrebbe integrarsi nella triplice attitudine, da carne, da lana e da latte. La produzione più importante resterà tuttavia quella della caseificazione», per cui sono già stati messe a punto le prime tipologie di prodotto e le etichette provvisorie, presentati di recente nel corso della trasmissione “Decoder” di Antenna 2 Tv.
“Nei prossimi mesi”, hanno fatto sapere gli organizzatori, “saranno organizzate nuove presentazioni per coinvolgere eventuali altri partner del territorio montano”.
26 febbraio 2018