Grandi predatori: incostituzionale il decreto trentino pro-abbattimento?

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L’iter legislativo del decreto legge 230, sulla gestione autonoma dei grandi carnivori, procede senza inciampi in Provincia di Trento, dopo aver incassato il via libera della terza commissione, che mercoledì scorso ha dato la sua approvazione, senza che venisse presentato alcun emendamento: unici astenuti i consiglieri del Partito Democratico, che attraverso Lucia Maestri ha presentato il dubbio riguardante la costituzionalità del medesimo.

Il ddl, presentato dall’assessore Michele Dallapiccola, prevede che la Provincia di Trento assumerà la gestione diretta di lupo e orso, e stabilisce la facoltà di abbattere – a determinate condizioni – i predatori, una volta ottenuto il parere scientifico dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Il nuovo atto vedrà la norma passare all’esame finale in aula consiliare il 3, 4 e 5 luglio.

In attesa di esso, si sono registrate le ultime audizioni di Parco Adamello Brenta, Commissione dei dodici, Pan-Eppaa e del  gruppo ecologista “La Foresta che avanza”. Le argomentazioni addotte in esse sono rintracciabili attraverso il sito dell’Agenzia Giornalistica Opinione, cliccando qui.

Quefiume di pecore che ha attraversato Trento
Nel frattempo, la cronaca locale riporta la notizia di un insolito passaggio avvenuto di notte – ma non per questo passato inosservato – di un gregge di migliaia di pecore per il centro cittadino del capoluogo. L’episodio ha suscitato le più disparate interpretazioni (tra cui quella di un’azione “dimostrativa”), già che alle risultanze ufficiali nessuna ulteriore transumanza era prevista, avendo già gli armenti raggiunti gli alpeggi assegnati.

25 giugno 2018