
Tra i formaggi di capra piemontesi che si sono affermati negli ultimi anni all’attenzione di un pubblico crescente di estimatori figurano senza dubbio quelli di Marco e Monika Brachet, titolari di un’azienda agricola in quel di Lanzo, 38 chilometri a nord di Torino. Lui, 42 anni, una laurea in scienze forestali e da sempre il pallino per la montagna, ma «non per vederla in cartolina o girarla da turista», come ama dire, «bensì per viverla ogni giorno», decise, qualche anno fa, di acquistare nel suo comune dei terreni abbandonati, con l’intento di recuperarli all’uso di pascolo.
Assieme a Monika, Marco è così riuscito a coronare un sogno: quello di mettere in piedi un’azienda agricola che oggi conta sessanta capre e tre vacche, che il pubblico più attento di Torino e dintorni ormai ben conosce: “La Capra e la Panca”, che in paese ha un proprio negozio.

Un’azienda che ruota attorno alla salute e al benessere dei propri animali e ad una produzione che non conosce compromessi: «Siamo impegnati ad allevare i nostri animali con gentilezza, dignità e in armonia con la natura», spiegano i due allevatori. «Esiste un legame profondo ed inscindibile tra noi, i nostri animali ed il territorio che occupiamo. Il nostro obbiettivo è vivere in simbiosi con la nostra piccola montagna, offrendo in cambio dell’erba utilizzata, la cura ed il rispetto per quanto ci circonda».
I territori utilizzati per il pascolo di capre e vacche erano da tempo in stato profondo abbandono, con arbusti spinosi ed altre specie vegetali infestanti che lo avevano reso impercorribile. Adesso, dopo qualche anno di pascolamento, il recupero è a buon punto: i vecchi sentieri riaffiorano, e le sorgenti abbandonate, che ancora hanno acqua, sono anch’esse recuperate. Piano piano la natura tutt’attorno si risveglia: ritorna la piccola fauna selvatica (ad esempio la lepre che da tempo non si vedeva, ndr) tipica dei pascoli montani e anno dopo anno le piante sono più rigogliose, grazie alla fertilizzazione fornita dagli animali.

La novità che l’azienda ora propone, e che merita un’occhio di attenzione in più da parte del mercato, è quella di coniugare lavoro e solidarietà. L’idea è quella di sostenere, attraverso la vendita dei propri prodotti, i progetti Cisv (“Comunità Impegno Servizio Volontariato”) a favore degli allevatori di capre dell’Africa occidentale. A spiegarlo è proprio Marco, in una recente intervista rilasciata al sito web dell’associazione Cisv: «Abbiamo deciso di mettere a disposizione del Cisv i nostri formaggi scontati del 20%. Con la differenza del ricavato l’associazione potrà fornire di capre le famiglie di Mali, Burkina Faso, Senegal e Guinea consentendo così l’avvio di piccoli allevamenti, per aiutare lo sviluppo locale».
In pratica, acquistando da Cisv i formaggi de “La Capra e la Panca” si contribuisce a sostenere i pastori dell’Africa e anche questa piccola ma dinamica azienda familiare. Ma come fare per sostenere questo progetto? “Basta contattare”, spiegano al Cisv, le nostre Sara Colombo(*) e Stefania Garini(*). Anche se fare un salto a conoscere un’azienda e dei produttori virtuosi è sempre un piacere per dei consumatori consapevoli, per gli amici e i sostenitori del Cisv non occorre andare fino a Lanzo per acquistare tome, robiole e ricotte solidali: “saremo noi”, assicurano i responsabili dell’associazione, “a far arrivare i prodotti a Torino”.
Che dire? Piuttosto che comperare altri caprini, più o meno buoni e più o meno di pascolo, quella offerta da Marco e Monika sarà un’occasione d’oro per gustare qualcosa di buono, facendo anche solidarietà. L’invito degli amici del Cisv è quello che più convincerà i consumatori, assaggiando i prodotti: “Mangiare per credere!”
17 settembre 2018
(*) mail to: <s.colombo@cisvto.org>, <s.garini@cisvto.org>
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