Grazie Sky: la verità sul latte è arrivata al grande pubblico!

”L’alimentazione delle vacche influenza la qualità del prodotto”: mai verità più vera è stata detta da un’emittente televisive ai consumatori italiani. Speriamo che qualcuno di loro ora si svegli. Nell’immagine, tratta dal servizio televisivo, l’inviata di Sky, Paola Baruffi, assieme a Simone Salvaderi e a una vacca particolarmente ”espansiva”

I primi segnali ci erano giunti già in estate, quando sul social media Facebook, qualcuno degli amministratori della pagina di una grande industria del latte aveva cliccato “mi piace” ad un post di una piccola ma eccellente pasticceria romana. Un post che tesseva le lodi di un latte diverso, un latte “vero”, finalmente: il #lattederba Salvaderi, che da qualche settimana aveva preso a circolare in alcune botteghe e in qualche laboratorio alimentare (gelaterie e pasticcerie, per l’appunto) della capitale. E se un’industria ti manda a dire, attraverso un “like” che ti sta osservando – proprio a te che sei tanto piccolo da non apparire sui radar dei grandi – beh, allora qualche domanda te la fai.

Come noi ce la facemmo, allora, e come se la fece la brava pasticcera che da quel giorno in avanti non ne ha più voluto sapere dei latti del silomais. Perché ha imparato a capire cos’è il silomas. E a riflettere (e ce n’eravamo “tutti” dimenticati) sul fatto che le “mucche”, come gli altri ruminanti, sono erbivori, e che l’erba devono mangiare. E poi il fieno, nelle stagioni avverse.

Simone Salvaderi ha saputo spiegare in maniera semplice agli spettatori di Sky TG24 i motivi per cui il latte d’erba è superiore a quello dei mangimi

E così facendo e dicendo, qualche mese è passato, e la diffusione di quel latte è aumentata, nel Lazio e in Lombardia, dove il latte è prodotto, e i quantitativi anche, pur rimanendo piccoli rispetto ai volumi di chi alle vacche chiede di produrre 40 o 50 litri al giorno.

E così, assieme ad una più capillare distribuzione del prodotto, sono aumentati i punti vendita, e anche i post che di quel latte parlavano come di una meraviglia: un latte giallo (per il betacarotene dell’erba) e non bianco (per i mangimi), un latte digeribile, finalmente, grazie alla caseina A2A2 che caratterizza le vacche di razza Guernsey.

Tutti argomenti forti, di grande impatto, che sono sgorgati o che hanno rimbalzato da e su bacheche di comuni consumatori ma anche su quelle di operatori assai in vista, conosciuti e stimati in Italia e all’estero. E così facendo e rimbalzando, la notizia e la meraviglia che hanno accompagnato ogni assaggio, sono arrivate nelle redazioni di giornali e di televisioni nazionali.

Il servizio di Sky ha raccontato finalmente molte delle insidie legate alla zootecnia intensiva, a cominciare dalle aflatossine (qui rilevate in un campione di mais), altamente cancerogene

Di lì a poco è arrivato ciò che nessuno di noi aspettava, vale a dire il premio che tutti noi meritavamo (chi lo produce quel latte e chi come noi ne ha favorito l’arrivo a Roma) in questa vicenda così bella e così “social”: a metà novembre la redazione di Sky TG24 mette nel proprio palinsesto un servizio sul #lattederba. Un servizio che in pochi giorni prende forma attraverso una serie di interessanti interviste per andare poi in onda, lunedì scorso 3 dicembre, portando al grande pubblico delle informazioni che solo un media televisivo come quello ha la capacità di portare.

Un servizio giornalistico, quello di Sky TG24 che finalmente ha seminato verità, dopo aver indagato come ogni vero giornalista dovrebbe indagare, dando alle questioni che contano il giusto spazio. E confutando, implicitamente, le tante false-verità che il sistema-latte ci propina da anni (“il latte è bianco”, “fa bene alle ossa”, e così via mentendo), facendo leva su argomenti artati dalla politica in proprio favore, a cominciare dalla denominazione “alta qualità” (una dicitura arbitraria, ottenuta indebitamente, ndr), di fronte alla quale chi la qualità la fa per davvero (producendo poco e bene: la qualità reale la indicano le analisi degli acidi grassi) non sa più come esprimere la superiorità del suo prodotto.

Un servizio, dicevamo, quello di Sky TG24, che di certo ha scosso le coscienze di molti e probabilmente ha indignato diversi operatori, già che un sistema che basa il suo operato sulle mezze verità e sulle menzogne – e che vive di precarissimi equilibri e perde ogni giorno fette di mercato – non può che essere di per sé irritato, e sulla base di quella irritazione non può che mal digerire un’informazione che finalmente dice le cose come stanno (“Quello che mangiano le bovine influenza la qualità del prodotto”, e poi “Un conto è scorrazzare in un pascolo di erba verde, e un conto è stare ferme tutto il giorno e nutrirsi di mangime”).

L’operazione romana del “Latte dell’erba Salvaderi”, da cui scaturì l’hashtag #lattederba – lo raccontammo qui qualche tempo fa – ebbe la sua genesi nel gennaio di quest’anno, dalla determinazione di quattro amici (il nostro direttore responsabile Stefano Mariotti, Gae Saccoccio, direttore di Rimessa Roscioli, Giorgio Pace di Piccola Bottega Merenda ed Eugenio Troilo, produttore e distributore di prodotti rurali abruzzesi), dopo che a due di essi (Mariotti e Saccoccio) era balzata in mente l’idea di fare divulgazione sul tema dei latti e dei loro derivati. «Da dove iniziamo?», chiese Saccoccio a Mariotti. «Dal latte d’erba», rispose l’altro. «Ma arriva a Roma?», obiettò il primo. «No che non arriva». «E allora tocca farlo arrivare!», sentenziò arguto il direttore della “Rimessa”.

L’informazione di Qualeformaggio arriva tra la gente – Quattro mesi di preparativi e poi, dopo gli ultimi ritocchi alla macchina organizzativa, il #lattederba iniziava la sua avventura sul mercato romano e laziale, grazie alla distribuzione curata dalla Europast di Ariccia. Una distribuzione che, dopo la sospensione invernale (a differenza delle produzioni intensive, le vacche Salvaderi vengono tutte messe in asciutta contemporaneamente, per la preparazione ai parti) riprenderà a febbraio, e da febbraio avrà il sostegno di una divulgazione – curata dallo staff di Qualeformaggio e dai suoi collaboratori – che andrà a raccontare a Roma la verità più vera sul latte (e sui suoi derivati), quartiere per quartiere, laddove si siano consolidate rivendite affidabili, motivate e interessate a fare cultura tra la gente.

10 dicembre 2018

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