
Ci sarà anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Gabriella Murgia, al tavolo delle trattative sulla vertenza latte, che finalmente riprenderanno, venerdì 31 maggio alle 10:30 presso la Prefettura di Sassari (nel pomeriggio incontro con il Consorzio di tutela del Pecorino Romano). Ne ha dato notizia ieri la stessa Murgia, dopo aver scritto al Governo per riaffermare la necessità di ascoltare le posizioni dei pastori.
L’assessore ha richiesto inoltre alla direzione generale del suo assessorato di acquisire verbali e documentazioni del tavolo precedente, al fine di procedere velocemente all’esame delle proposte avanzate dalle parti (rappresentanti dei pastori, organizzazioni di categoria, Consorzio Pecorino Romano) a proposito della modifica dello statuto del consorzio, del disciplinare della Dop e del rinnovo del piano dell’offerta produttiva, vale a dire dell’accordo tra produttori di latte e trasformatori, al fine di concertare le misure attuative necessarie (programmazione livelli produttivi del Pecorino Romano, sua immissione sul mercato, etc.) per contenere le fluttuazioni di prezzo.
Murgia ha poi richiesto ai responsabili tecnici e amministrativi del suo assessorato di accelerare lo sblocco degli indennizzi per le calamità naturali degli ultimi anni (non ancora liquidate dall’Argea, così da erogare fondi che, a quanto pare, sarebbero disponibili), di velocizzare la concessione delle misure strutturali del PSR 2014-2020 per l’acquisto di beni strumentali (misura 4), di procedere con la concessione dei contributi a fondo perduto (per nuove aziende con titolari “under 40”, misura 6.1) e per i Pif (Progetti Integrati di Filiera), il cui finanziamento ricade su tutti i soggetti coinvolti: dai produttori di latte, ai trasformatori ai punti vendita, etc.
In un’intervista rilasciata all’Ansa mercoledì scorso, uno dei portavoce dei pastori sardi, Gianuario Falchi, ha sottolineato la necessità di «risposte sulle risorse stanziate, ora disponibili solo sulla carta. I pastori si sentono abbandonati: assistiamo ad un’elezione dopo l’altra, ma le soluzioni tardano ad arrivare».
20 maggio 2019