Se nel 2018 l’Open Day dei Caseifici Agricoli fu caratterizzato dalla naturale incognita, tipica di ogni attività al suo esordio, e poi dal positivo stupore, per la buona riuscita che ebbe, ecco che la seconda e ormai prossima edizione (sabato 14 e domenica 15 settembre) si presenta con tutti i requisiti per vedersi già consacrare tra le kermesse più riuscite che il mondo agricolo abbia saputo creare — e si badi bene — dal nulla. Per di più, mantenendosi alla larga da logiche corporative che solitamente permeano in questo genere di proposte, condizionandole.
Già adesso, avvicinandoci all’evento, si percepisce nei suoi stessi fautori – organizzatori e aziende agricole aderenti – l’entusiasmo di chi sta per compiere il decisivo balzo in avanti. Un balzo che mutuerà l’incerto con il certo, i dubbi con le risposte, i residui timori in entusiasmi, trasformando il sogno in risultato.
La possibile nascita di un movimento
Ed appare ora evidente che proprio attraverso l’Open Day i caseifici agricoli d’Italia si stanno trasformando in un movimento, hanno una loro identità fatta di somiglianze e discordanze, di mille diverse declinazioni in cui la materia prima latte — latte proprio, latte identitario — viene formata secondo riti simili e mai uguali. Uniti negli intenti ma diversi nel fare sono queste donne e questi uomini, come diversi sono i loro formaggi, ricotte, yogurt, la loro stessa materia prima, perché diversi sono gli animali che la producono, le erbe e i foraggi di cui essi si nutrono.
Diversità che è forza ulteriore di un’umanità che pacificamente si contrappone ad un mercato che — lontano dalla pace e dalla natura di questi differenti e magnifici territori — nelle metropoli, negli autogrill, in ogni dove urbano mette in atto l’insapore, lo standardizzato, la piattezza che avvilisce, il globale che è viatico di un’umanità che si spinge in un futuro senza speranza, sempre più a capo chino e sempre meno avvezza al al consumo critico, al riappropriarsi delle proprie scelte, alla ribellione.
Un movimento quindi possibile, quello dei casari agricoli che — al pari dei vignaioli — indicano una possibile via d’uscita dalla prospettiva finale che qualcuno da qualche parte sembra aver scritto: quella dell’umiliazione del piacere del buon cibo, dell’imbarbarimento del gusto, della privazione di una gioia della vita: mangiare bene e nutrire altrettanto bene il proprio corpo e il proprio spirito: è questa ormai la posta in gioco.
I caseifici agricoli così, attraverso l’Open Day vanno a incontrare un popolo di consumatori che non si vuole conformare, che apprezza le diversità che sono nei sapori, nelle culture, nei paesaggi, nei dialetti, ed — è evidente! — anche nei formaggi. Allo stesso modo in cui i vini veri sono ambasciatori dei propri territori, quei formaggi e quei latticini veri si preparano ad esserlo, per darsi un futuro di possibile resistenza contadina, a sé, alle proprie genti e a quei consumatori.
Un sito web ricco di testimonianze
Per rendersi bene conto di cosa stiamo qui narrando, per avere un assaggio di quel che ci riserveranno le giornate di sabato e domenica prossimi, basterà ficcare il naso nel sito web che la manifestazione si è data. Un sito che è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi due o tre mesi, un sito attraverso cui si riesce a capire quanta sostanza questo mondo e questo evento hanno da offrire a chi deciderà di mettersi in cammino per partecipare, vedere, annusare, osservare. E inevitabilmente crescere.
Un’importante occasione per i consumatori
Cari lettori, non importa in quale caseificio e azienda agricola andrete e cosa vi spingerà a farlo: chiunque voi siate, quale che sia il vostro bagaglio di esperienza, di consapevolezza, di piacere che il mondo del formaggio vero vi offre, una cosa è certa: ne uscirete certamente arricchiti.
Perché Caseifici Agricoli Open Day rappresenta e rappresenterà sempre più il Formaggio con la “EFFE” maiuscola – autentico e artigianale, agricolo o pastorale che sia – declinato in ogni possibile forma, consistenza e prospettiva. E allora navigateci in quel sito web in questi giorni, ché ne stravale la pena: www.caseificiagricoli.it e lasciatevi raccontare le storie minute e universali, le esperienze umane e le filosofia di vita, i semi da cui nascono erbe mai uguali a sé stesse; storie che come per magia ci proiettano in una dimensione di pace sotto ad un cielo cui, neanche a farlo apposta, trotteranno centinaia di pecorelle.
Quali che siano il nostro passato e il nostro presente, poco conta, e una cosa è certa: è il nostro domani che sarà diverso se parteciperemo all’Open Day dei Caseifici Agricoli, che al tempo stesso sarà un poco (o tanto) più ricco, se anche noi ci saremo, con la nostra curiosità, le nostre domande, il diverso sentire di ognuno, e i nostri acquisti.
Per un giorno o due il nostro correre urbano si placherà, per un giorno vivremo del tempo e delle esperienze con chi ha fatto una scelta di vita tanto diversa dalle nostre: nella natura, con gli animali, con i ritmi e le scansioni proprie di chi ha saputo conservare – o riconquistare – una esistenza fatta di valori che altri, molti altri e forse noi stessi abbiamo — poco o tanto, ma non irrimediabilmente — perduto.
Ognuno ha la propria vita nel proprio pugno, ben stretto. Troviamo il coraggio per aprirlo e per guardarci dentro, per scoprire quanta polvere c’è, o quanta sostanza, a seconda che quella mano sia di chi la vita contadina se l’è lasciata o trovata alle spalle o di chi ci è rimasto o tornato.
Torniamoci in quel mondo sabato e domenica prossimi, 14 e 15 settembre. torniamoci per qualche ora ma viviamolo appieno quel tempo. Saprà entraci dentro come solo le cose vere sanno fare.
Buon formaggio a tutti, adesso, ma soprattutto sabato e domenica prossimi. A patto che sia agricolo e pastorale. Quindi vero.
Cliccando qui troverete il programma, e qui la mappa e le schede delle aziende aderenti. Organizzatevi e non perdete questa splendida occasione!
9 settembre 2019