Liguria: si rilancia la zootecnia di montagna con il progetto “CambioVia”

foto tratta dal sito web www.lamialiguria.it©

Le feste di fine transumanza non portano solo la discesa degli erbivori giù dai monti. Portano con sé i festeggiamenti tra la gente, la convivialità, lo spirito d’appartenenza ad una comunità rurale, qualche insegnamento per i più giovani ma anche per chi – più avanti con gli anni – ha conservato o riscoperto una prospettiva agroecologica del vivere la vita, dell’alimentarsi in maniera sana, del conservare e divulgare valori sani e positivi.

Agli allevatori liguri che ancora praticano l’alpeggio, l’ultima transumanza di Santo Stefano d’Aveto, la settimana scorsa, ha portato la riconferma e l’ufficializzazione del progetto “CambioVia”, acronimo di “CAMmini e BIOdiversità – Valorizzazione Itinerari e Accessibilità per la Transumanza”.

“CambioVia” è un progetto finanziato per 2,3 milioni di euro dal Programma Marittimo Italia-Francia, di cui è capofila la Regione Liguria e partner le Regioni Toscana e Sardegna e la Collectivité de la Corse. In Liguria sono coinvolti i Parchi naturali, l’Università, le comunità del territorio, l’Istituto Zooprofilattico di Genova, l’Arpal e le associazioni di categoria.

“CambioVia” sostiene e promuove la transumanza e la zootecnia di montagna, la fatica di allevare animali e mantenere i pascoli, la qualità del latte di animali liberi di nutrirsi delle erbe di pascolo in contesti di alta qualità ambientale. E poi di biodiversità dei prati liguri e di sapori che – grazie proprio a quei prati e alle razze animali più rustiche – vengono trasferiti alla carne, al latte e ai formaggi. Ma non solo, già che il progetto include modelli integrati di economia montana: di allevamento, di produzione, di turismo; modelli rivolti a consumatori sempre più attenti, ma anche a produttori ancora in difficoltà nell’organizzazione, nel marketing, nella rete di vendita, nel difficile confronto con la burocrazia.

“CambioVia” guarda alla formazione, per le vecchie e le nuove generazioni di agricoltori, per gli allevatori e gli operatori turistici. Prevede corsi professionali dedicati al marketing territoriale, percorsi universitari specifici per un’agricoltura di qualità; non solo scienze naturali e tecniche agronomiche, ma anche scienze economiche, design, processi di filiera e accoglienza.

Il progetto prefigura una cultura imprenditoriale dell’alta e altissima qualità ambientale, capace di riconoscere i valori, di capitalizzarli, di organizzarne la filiera. In sostanza, “CambioVia” vuole promuovere un modello economico per l’entroterra ligure che sia basato sui suoi valori sociali e ambientali: la valorizzazione dei prodotti tipici, dei luoghi di produzione e degli itinerari collegati per raggiungere mercati dell’alta e altissima qualità. La costruzione di relazioni virtuose e di reti con le aree urbanizzate e i consumatori più consapevoli. E vuole offrire motivi d’attrazione turistica e di fruizione naturalistica e culturale, proponendo un riscatto culturale, economico e sociale delle comunità locali dell’entroterra.

4 novembre 2019

Per maggiori informazioni:
Assessorato Agricoltura, sviluppo dell’entroterra e zone rurali
e-mail: assessore.agricoltura@regione.liguria.it
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