Latte vero: l’esempio da seguire è in Baviera. E si chiama Berchtesgadener Land

foto Berchtesgadener Land©

C’è un obiettivo importante nella strategia di mercato della cooperativa bavarese Berchtesgadener Land: l’azienda lo ha presentato nel corso di una giornata dedicata ai propri contadini, la settimana scorsa. L’obiettivo – duplice – che l’azienda si è data, è quello d’essere sempre più vicina da un lato ad un’agricoltura su piccola scala – di natura familiare, tipica delle proprie montagne – dall’altro ad una società in cui l’orientamento verso un’alimentazione sana ed ecosostenibile è sempre più diffuso e palpabile.

Ne hanno parlato giorni fa, ai dipendenti e ad oltre 800 soci conferitori, i due amministratori dell’azienda, Andreas Argstatter (Ceo della cooperativa) e Bernhard Pointner (Ad del settore lattiero-caseario), supportati dai più stretti collaboratori, riferendo sullo sviluppo del mercato del latte e dei prodotti lattiero-caseari: mentre l’ultimo decennio è stato caratterizzato dalla liberalizzazione del mercato, dalla fine del regime delle quote latte e dalla crisi del prezzo del latte, il nuovo è incentrato sui temi della sostenibilità ambientale, della biodiversità, del benessere animale, della salubrità alimentare.

Il latte di punta di Berchtesgadener Land: latte d’erba in estate, latte fieno in inverno, sempre garantito dal marchio biodinamico Demeter©

“L’agricoltura”, è stato ribadito durante l’incontro, “deve trovare soluzioni per la protezione del clima, del suolo e delle specie vegetali; soluzioni richieste a viva voce dalla società e dalla politica, e deve darsi anche degli standard più elevati in materia di benessere animale”. Nella sua relazione, Argstatter si è detto convinto che «il tema della sostenibilità ha in sé tutto il potenziale necessario per cambiare l’agricoltura in Germania nei prossimi anni».

Il Ceo della cooperativa si è dichiarato poi «fiducioso che l’azienda sia già in una posizione di vantaggio rispetto ad altri competitor, per tre fondamentali ragioni: aver tenuto fuori l’ingegneria genetica dalle proprie stalle, aver escluso gli erbicidi dai propri campi e aver conservato metodi di allevamento e produzione tradizionali».

«Le sfide del futuro», si è detto sicuro Argstatter, «possono essere colte già oggi, ma saranno affrontate ancor meglio anche grazie alla promozione di un maggiore benessere animale e alla progressiva espansione dell’agricoltura biologica e della biodinamica: due metodologie produttive che attualmente, sul territorio, rappresentano il 30% delle aziende in produzione».

Piccole stalle di contadini che alimentano le vacche con fieno in inverno e al pascolo in estate. È questa la realtà di Berchtesgadener Land

Una zootecnia virtuosa, salvata da un prezzo equo e remunerativo
Un orientamento quindi da precursori, quello di Berchtesgadener Land, azienda che da sempre ha saputo cogliere e preservare la tradizionale impostazione naturale delle aziende di dimensioni familiari. Un caso, quello della cooperativa bavarese. che dimostra come un microcosmo fatto di tante stalle di montagna, in larga parte di piccole e medie dimensioni, abbia potuto resistere all’attacco dell’industrializzazione, attraverso un’adeguata remunerazione dei valori che i produttori hanno saputo esprimere: pagando il latte biologico Naturland 54,24€ al quintale (56,24€ in inverno) e il latte Demeter biodinamico 55,91€ al quintale (57,91€ in inverno).

Orgogliosi di essere stati i precursori di una zootecnia lattiero-casearia sostenibile, i due amministratori hanno sottolineato le linee di gestione che guideranno un futuro della cooperativa che inizia già domani: una maggiore vicinanza tra produttori e trasformatori, una maggiore vicinanza dell’azienda ecologica ai bambini, che sono i consumatori del futuro prossimo. Crescere nella coscienza di una produzione etica e sostenibile – attraverso le visite alle fattorie – aiuta il giovane cittadino ad essere un adulto responsabile, ed – oltre ad avvicinare anche i consumatori di oggi, vale a dire i genitori di quei ragazzi – è un investimento che, nell’arco di pochi lustri, porterà i frutti nella conservazione d’una cultura contadina dell’alimentazione, dell’ecologia, dell’ambiente.

Una delle autocisterne refrigerate che tutte le mattine fanno visita agli 801 contadini conferitori

Una realtà divenuta importante senza l’obiettivo di crescere a tutti i costi
Se quindi al Ceo Argstatter è andato il compito di prefigurare l’indirizzo futuro che la cooperativa si propone, l’amministratore delegato del settore lattiero-caseario, Bernhard Pointner, ha tracciato con palpabile orgoglio e soddisfazione i contorni d’una realtà che sa coniugare il “buono pulito e giusto” con il successo economico e finanziario. Dopo una premessa incentrata sull’apprezzamento per il lavoro quotidiano svolto dai contadini conferitori, l’Ad di Berchtesgadener Land ha sciorinato cifre davvero importanti, che rendono chiare le dimensioni dell’azienda: 24 prodotti ecologici e 7 biologici, 332 milioni di litri di latte munti nelle fattorie tra Watzmann e Zugspitze, tutti venduti con crescente successo, in forte controtendenza rispetto ad un mercato del latte che ovunque nel mondo registra una progressiva riduzione della domanda e, di conseguenza, uno svilimento della proposta, soprattutto nel segmento del biologico (in pochi se ne sono accorti: da almeno tre anni la gran parte dei produttori – anche in Italia – sono passati alla pastorizzazione ad alta temperatura, per allungare la shelflife, ridurre l’incidenza del reso e mantenere in piedi una distribuzione che non sarebbe potuta stare in piedi altrimenti, visti i ridottissimi volumi espressi).

138 milioni di euro nel 2019 nelle casse dei propri contadini
Sul fronte della microeconomia territoriale, i numeri sono di tutto rispetto, se è vero com’è vero che l’azienda non ha mai avuto particolari mire espansionistiche. Nel 2019 Berchtesgadener Land ha versato 138 milioni di euro sui conti correnti dei propri contadini, grazie ad un prezzo del latte che è il più alto di tutto il bacino produttivo tedesco e austriaco. In sostanza, ha sottolineato Pointner, «riconoscendo il giusto compenso ai propri conferitori, la nostra società è naturalmente passata dall’essere un “produttore regionale di prodotti lattiero-caseari in stile bavarese” all’essere il “marchio premium leader”: in Baviera per il latte fresco, e in tutta la Germania per la panna».

Oltre mille persone a tavola durante la giornata di Berchtesgadener Land con i propri contadini

Dopo aver ribadito che l’obiettivo della cooperativa non è stato mai quello di essere particolarmente grande, Pointner ha precisato con esattezza le scelte e la filosofia aziendale per il prossimo futuro, sottolineando che «vogliamo essere un datore di lavoro sociale e sicuro; un partner affidabile per il futuro dei nostri agricoltori e un produttore alimentare sostenibile per i nostri clienti; un produttore che prende sul serio la protezione dell’ambiente e degli animali».

Meno plastica per l’ambiente, più coinvolgimento per i consumatori
La giornata è terminata con la presentazione del piano di marketing che porterà l’azienda a risparmiare all’ambiente 137 tonnellate di plastica all’anno, attraverso l’adozione di nuovi packaging e un maggior uso del vetro. Centrale poi, per la consapevolezza e il coinvolgimento dei consumatori, sarà l’adesione al programma educativo “Adventure Farm – Learn, Experience, Be Active“, sponsorizzato dal Ministero bavarese dell’alimentazione, dell’agricoltura e delle foreste.

L’obiettivo del programma è quello di consentire a tutti i bambini delle scuole elementari della Baviera di vivere una giornata “senza filtri” in una delle fattorie: per poter ottenere un’immagine completa e realistica dell’agricoltura regionale di montagna, e per poter apprendere l’importanza che essa ha per la società, nel suo insieme. Ma anche per scoprire tutti i valori del cibo locale ed ecologico, in un approccio consapevole della natura. In questo senso il programma offrirà ai giovani visitatori l’opportunità di sperimentare la vita da agricoltori, ovvero l’insegnamento di un’agricoltura fatta “con la testa, con il cuore e con le mani”, che comprende la partecipazione attiva dei bambini e un’esperienza completa, operata attraverso l’uso di tutti i sensi.

2 marzo 2020