Già diffusa e consolidata in Australia, America Latina e Stati Uniti, la tecnica del “virtual fencing”(*) – per la gestione di precisione degli allevamenti estensivi di bovini – si sta affermando anche in Europa e in Italia viene sperimentata per la prima volta, grazie al progetto Vistock del Dagri (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali) dell’Università degli Studi di Firenze.
Il progetto, coordinato dalla ricercatrice Camilla Dibari, è finanziato dall’azienda Gal Start, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana (sezione “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”).
Presso due aziende agricole – una nell’alto e una nel basso Mugello – è infatti in corso una sperimentazione sull’uso del “virtual fencing”, abbinato a strumenti propri dell’agricoltura di precisione su pascoli estensivi di bovini da carne. Lo scopo è quello di monitorare gli animali confinandoli all’interno di un recinto virtuale in funzione della produzione e della qualità del foraggio durante la stagione di pascolamento.
Ma come funziona un pascolo “virtuale” (un pascolo reale gestito virtualmente)? Alle vacche viene applicato un collare dotato di un dispositivo Gps e, installando una semplice App sullo smartphone, è possibile monitorare da remoto la posizione dell’animale e, quindi, di localizzarlo in ogni momento.
Il dispositivo consente di tracciare i confini virtuali del pascolo, disegnando sullo schermo dello smartphone il perimetro dell’area del pascolo stesso. Il contenimento degli animali all’interno della superficie così definita è garantito da due effetti dissuasivi che agiscono in successione:
- un segnale sonoro crescente che parte quando l’animale si trova in prossimità del recinto virtuale;
- una leggera vibrazione che lo induce a fare marcia indietro.
Nella pratica, con una settimana di training, la “memoria” di questa successione di stimoli fa sì che l’animale, al solo input sonoro, torni indietro e non oltrepassi il confine. La sperimentazione è affiancata alla rilevazione sul benessere animale circa l’utilizzo del dispositivo.
«Vistock intende associare la gestione della mandria alla produzione foraggera di pascoli estensivi», spiega la coordinatrice del progetto Camilla Dibari, «applicando un sistema di pascolamento razionale finalizzato ad alimentare in maniera appropriata l’animale e allo stesso tempo garantire un uso razionale e sostenibile della risorsa pascoliva».
«A tale scopo», prosegue Dibari, «il confinamento virtuale degli animali avverrà sulla base di indici calcolati a partire da immagini ottenute da satellite, drone e fotocamera che, opportunamente calibrati, permetteranno di identificare le aree maggiormente produttive durante la stagione di pascolamento e quindi di adeguare opportunamente il carico animale in funzione della quantità e qualità della risorsa disponibile».
5 ottobre 2020
(*) il Virtual Fencing per la gestione di precisione degli allevamenti di bovini (da carne, precision liveStock) Sottomisura 16.2 – Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie
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