La Sicilia blinda il suo latte con il marchio “QS – Qualità Sicura”

Lavorazione artigianale della pasta filata – foto dal sito web del DiProSiLaC©

Il prezzo del latte crudo alla stalla continua a scendere, e quello di mangimi e altri prodotti e servizi inesorabilmente cresce. In Sicilia – come altrove – gli allevatori sono presi in una tenaglia che continua a stringere, impietosamente. E qualcuno prova a fare qualcosa di concreto per loro.

È accaduto mercoledì 24 scorso, con una riunione, quella del Comitato Direttivo regionale del DiProSiLaC (Distretto Produttivo Siciliano Lattiero Caseario) di Ragusa, convocato e coordinato in video conferenza, dal presidente Enzo Cavallo.

Il logo del DiProSiLaC

Di fronte alle sempre maggiori difficoltà incontrate dagli allevatori siciliani (quelle su menzionate si traducono in un inarrestabile aumento dei costi di produzione e si aggiungono all’annosa “piaga” delle cagliate importate) e alla necessità di rendere trasparenti e corretti i rapporti fra i diversi imprenditori della filiera, l’ente ragusano ha incentrato l’incontro – e le attività future – sul progetto-programma mirato alla difesa e alla valorizzazione del latte siciliano. Un’azione in assoluta coerenza con il “patto di sviluppo” del distretto, dopo aver definito la proposta per l’introduzione in Sicilia della misura per il benessere animale.

A tal fine, il direttivo del DiProSiLaC ha deciso di avviare sin d’ora le procedure per la certificazione del latte crudo (sia vaccino che ovicaprino) e dei derivati aventi caratteristiche e requisiti previsti dai disciplinari di produzione, al fin di poter utilizzare il marchio “QS” – Qualità Sicura.

Il presidente del DiProSiLaC Enzo Cavallo – foto DiProSiLaC©

“In tal senso”, spiega il DiPoSiLaC in una nota stampa, “in sintonia col CoRFiLaC (Consorzio Ricerca Filiera Lattiero-Casearia) e d’intesa col CoRFilCarni è pronto un piano per l’attuazione del percorso già individuato per la certificazione che attesta l’origine siciliana del prodotto, nell’interesse dei produttori dell’isola e a garanzia dei consumatori cui si offre la possibilità e la certezza di conoscere l’origine dei relativi alimenti”.

Per tutelare ulteriormente i prodotti lattiero-caseari siciliani, il direttivo del DiProSiLaC ha elaborato una proposta di legge regionale per l’introduzione di una norma che preveda il monitoraggio di tutto il latte prodotto e trasformato in Sicilia e ciò non solo per poter contare su dati certi – indispensabili per meglio inquadrare e governare la filiera – ma anche per conoscere la reale destinazione del latte munto in Sicilia e la sua tracciabilità, proprio attraverso il marchio QS, dei latticini e dei formaggi prodotti in ambito regionale.

Al fine di favorire l’avvio dell’iter parlamentare per giungere alla approvazione della legge, il Distretto ha deciso di avanzare la richiesta di audizione da parte della 3a commissione, delle Attività Produttive, dell’Assemblea Regionale Siciliana. Un’occasione per presentare la proposta e per affrontare in maniera organica, le problematiche riguardanti la vita e il ruolo del CoRFiLaC, nei confronti del quale, oltre ai finanziamenti necessari recentemente di nuovo richiesti, occorre prevedere le risorse per il mantenimento della struttura, per fronteggiare i costi di gestione e, soprattutto, per garantire i servizi alla filiera, con particolar riguardo ai suoi produttori.

1 marzo 2021

Maggiori informazioni sono reperibili sul sito web del DiProSiLaC