Bufala campana: il piano anti-brucellosi non può prescindere dalla vaccinazione

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Gli allevatori bufalini del casertano sono allo stremo delle forze: la brucellosi continua a imperversare  nella piana del fiume Volturno, con epicentro nei Comuni di Cancello e Arnone, Castel Volturno, Grazzanise e Santa Maria La Fossa, dove da anni e ancor oggi si concentra il maggior numero di focolai.

La problematica è tutt’altro che nuova: il Piano straordinario di eradicazione approvato dalla Giunta Regionale nel maggio del 2019 è palesemente fallito e una nuova strategia per l’eradicazione della malattia non è più procrastinabile. Serve quanto non fatto sinora: che gli abbattimenti siano selettivi e mirati e che venga avviato un piano vaccinale in grado di garantire la necessaria svolta ad una situazione colpevolmente ferma da anni, in cui chi doveva prendere decisioni – è evidente: sotto la pressione dei soliti noti – non ne ha azzeccata neanche una.

Eppure, le disposizioni comunitarie in materia sono chiare da oltre un anno, visto che nel marzo 2020 la Commissione Europea stabilì che “è responsabilità delle autorità nazionali e locali competenti, in collaborazione con la comunità agricola, accelerare il processo di eradicazione della malattia”. E la comunità agricola sta chiedendo a gran voce un piano vaccinale adeguato a debellare un problema che ha messo in ginocchio gli allevatori della zona e molti caseifici artigianali.

Non si tratta di nulla di illegittimo o ascientifico – visto che anche il Centro di referenza nazionale per le brucellosi di Teramo, ha espresso il proprio “parere su vaccinazione Regione Campania 2021” – ma di una richiesta che evidentemente va contro gli interessi di industriali, commercianti e consorzio di tutela, che temono ripercussioni sul mercato non facilmente prevedibili (laddove la legge imponga di indicare in etichetta l’uso di “latte da animali vaccinati” ma anche e forse soprattutto per il rischio che giornali e televisioni possano dare risalto alla notizia, ndr).

La strategia del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana è stata chiaramente espressa nel mese di febbraio ed è evidente che non tenga conto delle sorti degli allevatori, ma è solo tutelando chi produce la materia prima – e non preoccupandosi delle ripercussioni temporanee che il prodotto potrebbe avere sul mercato – che se ne potrà uscire.

Di fronte a tali evidenze appare grottesca la posizione di una Giunta Regionale che da tempo latita, dopo aver annunciato soluzioni (nel 2019) e aver gravemente minimizzato (nel 2020) la situazione, sempre per bocca del Governatore De Luca. Una Giunta che a quanto pare non risponde neanche alle sollecitazioni di chi – come fatto nel febbraio scorso dal presidente del Consiglio Regionale, Gennaro Oliviero – ha richiesto, con grande chiarezza e autorevolezza, un intervento risolutivo basato proprio su un piano vaccinale.

Tornando alla proposta dell’ente teramano, la sua applicazione prevederebbe l’abbattimento dei capi positivi, la vaccinazioni delle vitelle di età compresa tra i 6 e i 9 mesi, il divieto di vaccinazione dei capi adulti e l’utilizzo della vaccinazione per contrastare l’incidenza dell’infezione, in particolare nei quattro comuni suddetti. La vaccinazione andrebbe successivamente estesa ai comuni limitrofi di Capua, Carinola, Francolise, Mondragone, Pignataro Maggiore, San Tammaro e Villa Literno.

I limiti della profilassi vigente
Attualmente però la profilassi prevista non ammette la vaccinazione di animali per brucellosi, a meno che le autorità sanitarie nazionali e comunitarie non concedano un’autorizzazione in deroga. I piani ufficiali di eradicazione infatti si basano unicamente sull’individuazione sierologica dei soggetti infetti e sul loro abbattimento. La situazione in atto nel casertano ormai da anni dovrebbe spingere gli enti preposti verso un aggiornamento di queste disposizioni, e nel frattempo ad accordare una deroga che appare improcrastinabile.

Dopotutto, ed è il sito web del Ministero della Salute a dichiararlo, “in alcune aree circoscritte, al fine di abbassare la prevalenza dell’infezione e per un periodo limitato, è stato talvolta concesso l’uso di vaccini, in particolare B.abortus S19 o B.abortus RB51 e B.melitensis Rev.1, che sono vaccini di comprovata efficacia”

La politica locale è schierata con gli allevatori
Sul fronte della protesta e delle rivendicazioni vanno segnalate l’apprezzabile recente presa di posizione di Altragricoltura e LiberiAgricoltori al fianco del Siaab (Sindacato Agricoltori e Allevatori Bufalini) e la manifestazione spontanea che questi sindacati hanno tenuto giovedì scorso, 6 maggio, presso lo stadio comunale di Casal di Principe: un momento di ferma e civile espressione delle problematiche in essere che ha trovato l’ampio consenso e il totale appoggio da parte degli amministratori pubblici locali.

E il Consorzio della Dop? Recluta il Magnifico Rettore
Mentre la situazione si palesa in tutta la sua gravità appare quantomeno curioso che il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana decida di rilanciare il proprio Comitato Scientifico, affidandone la presidenza nientepopodimenoche al Magnifico Rettore dell’Università Federico II di Napoli, Matteo Lorito. Ci si augura vivamente che questo strumento dell’ente e il prestigio del suo neoeletto dirigente non vengano utilizzati come arma per difendere gli interessi dei soliti noti contro i diritti di chi produce la materia prima.

10 maggio 2021