Agroecologia: al via in Veneto la prima rete-pilota di allevamenti ecosostenibili

La pecora di razza Brogna, a rischio di estinzione. Assieme alla vacca di razza Rendena (in basso) è uno degli emblemi della zootecnia ecosostenibile del Veneto – foto di Marco Malvezzi©

L’accresciuta e sempre più diffusa sensibilità verso il tema della sostenibilità agroalimentare sta spingendo un numero crescente di aziende agricole verso sistemi di produzione più sostenibili, con una maggiore attenzione all’uso delle risorse naturali, alla riduzione degli “input” esterni (materie prime importate, fitofarmaci e medicinali), al benessere reale degli animali allevati, oltre che alla qualità e sicurezza dei prodotti, rispondendo così anche ai rinnovati interessi dei consumatori.

Si stanno finalmente affermando nel tempo sia la necessità di rendere efficiente e funzionale la conduzione sostenibile dell’allevamento sia il buon utilizzo delle risorse aziendali e del territorio:  dai prati permanenti alle aree alberate – che offrono importanti servizi agro-ecosistemici – alle acque.

Vacca di razza Rendena – foto di Rendena at Italian Wikipedia© – Creative Commons License

A dire il vero, tutto questo non accade solo per le accresciute sensibilità su accennate ma anche a seguito del recente adeguamento delle linee di azione della futura Pac, maggiormente orientate su queste tematiche, rispetto al passato.

In questo ambito, Veneto Agricoltura – agenzia per l’innovazione nel settore primario – sta promuovendo la creazione di una prima rete pilota formata da sette aziende in possesso di determinati pre-requisiti (sotto indicati), che si impegnino a partecipare attivamente ad un progetto che durerà diciotto mesi (inizio nel mese di giugno) sui temi dell’agroecologia e dell’allevamento sostenibile.

Il progetto tra domanda e offerta

Ai partecipanti verranno offerti:

  • incontri formativi – individuali e di gruppo – su temi come l’agroecologia, l’allevamento, l’alimentazione dei ruminanti, la gestione del pascolo, l’auto-valutazione dello stato di benessere dei propri animali e altri ancora;
  • visite periodiche in azienda di tecnici esperti (veterinario, agronomo) nell’introduzione di pratiche agroecologiche, per analizzare i problemi e le situazioni critiche proposte dall’allevatore, e per impostare e sviluppare nuovi metodi di gestione, in linea con gli obiettivi del progetto.

Ad ogni azienda partecipante sarà richiesto:

  • di condurre un’azienda agricola con allevamento di ruminanti (bovini, ovini, caprini);
  • la disponibilità a valutare, con il supporto dei tecnici di progetto, il proprio sistema di produzione e allevamento, con l’obiettivo di migliorare la gestione degli animali, la sostenibilità, la riduzione degli input esterni di materie prime (es. aumentare l’autosufficienza di foraggi, l’introduzione o l’aumento di tecniche di gestione sostenibile del pascolo , la riduzione dell’uso di mangimi non aziendali, ecc.);
  • la disponibilità a mettere in comune i propri dati tecnici e le proprie esperienze nel corso di incontri formativi con altri allevatori che partecipano al progetto.

Le candidature sono ancora aperte
Le aziende che vogliano partecipare possono inviare la richiesta di adesione al progetto, compilando e firmando il form “Richiesta di partecipazione”, inviandolo poi per e-mail a: ricerca@venetoagricoltura.org – entro venerdì 11 giugno prossimo.

Nel caso in cui più di sette aziende presenteranno domanda, verrà tenuta in considerazione una graduatoria definita in base ai seguenti parametri di priorità (tra parentesi i punti assegnati):

  • aziende di pianura (5), collina (3), fondovalle alpino (1);
  • aziende condotte da giovani agricoltori [età <40 anni (5), non giovani (2)];
  • aziende condotte da donne (5), uomini (3);
  • aziende con allevamento di ruminati in connessione con la superficie condotta (≤2 Uba/Ha (5), >2 Uba/Ha (2);
  • aziende biologiche e/o biodinamiche (5), in conversione (3), convenzionali (2) o che aderiscono ad altri disciplinari di produzione che incentrano le produzioni su un maggior uso di foraggi nell’alimentazione degli animali (3);
  • aziende di bovini (5), caprini (3), ovini (3);
  • aziende con attività di vendita diretta ai consumatori o con attività di trasformazione dei prodotti (5);
  • aziende che abbiano almeno il 20% della Sau a foraggere poliennali o permanenti (prati-pascolo stabili), compresi i pascoli arborati, o che abbiano intenzione di convertire almeno il 20% della Sau da seminativi in superfici dedicate a foraggere o pascoli (5);
  • aziende che abbiano recuperato, o che intendano recuperare, aree a prato, pascolo o prato-pascolo in abbandono (4).

Per maggiori informazioni sulle attività del progetto è possibile inviare un’e-mail a: valerio.bondesan@venetoagricoltura.org

24 maggio 2021