Il Mugello avrà una filiera bufalina, grazie alle Università di Pisa e Napoli

Nei giorni scorsi le prime diciotto bufale sono sbarcate nel Mugello – foto Agriambiente Mugello©

Anche il Mugello avrà la sua mozzarella di bufala: a divulgarlo, venerdì scorso 4 giugno – con un articolo intitolato “Prime bufale al pascolo: arrivano le mozzarelle bio” – è stata La Nazione di Firenze. A sua volta, il quotidiano aveva ripreso la notizia dalla testata mugellana “Il Filo”, che pochi giorni prima aveva avuto il merito di farla emergere, attraverso un’intervista a Leonardo Bottai, presidente della cooperativa Agriambiente Mugello.

L’azienda nata oltre quaranta anni fa – impegnata da oltre dieci anni nelle produzioni biologiche e nell’agricoltura sostenibile – ha appena avviato una nuova filiera agroalimentare che al momento alleverà diciotto giovani bufale (vitelle) presso l’allevamento delle Canicce di Borgo San Lorenzo, con l’obiettivo di costituire una mandria di 60-80 capi con cui avviare la relativa produzione casearia.

«Sono diversi mesi che lavoriamo a questo progetto», ha spiegato Bottai attraverso i canale di LegaCoop Toscana. «Siamo partiti dalle analisi di fattibilità, e da qui abbiamo subito capito che l’idea iniziale poteva mettere radici in una nuova attività aziendale».

«I nostri tecnici», ha proseguito il presidente di Agriambiente Mugello, «si sono subito mossi col Professor Mele, ordinario di Scienze Animali e Direttore del Centro di Ricerche Agro-ambientali “E. Avanzi” dell’Università di Pisa, il quale ci ha presentato ai suoi colleghi dell’Università di Napoli».

A sua volta, «il Professor Gianluca Neglia, docente di Zootecnia speciale», prosegue Bottai, «ci ha accolti in Campania per visitare alcune aziende d’eccellenza nella produzione di Mozzarella di Bufala Campana Dop e di altri prodotti di questa filiera».

Agriambiente ha iniziato così a muoversi concretamente con l’obiettivo di costituire una nuova filiera mugellana e biologica, che a partire dall’allevamento delle bufale porterà alla produzione della mozzarella e di altri dei prodotti caseari finiti.

«Di certo», conclude Bottai, «non abbiamo intenzione di abbandonare ciò che abbiamo» costruito sin qui, vale a dire «l’allevamento biologico di bovini da latte». Il progetto si inserisce all’interno di una programmazione più ampia, partita dalla fusione, avvenuta nel 2020, con un’altra cooperativa – la Emilio Sereni Sca – che sta proseguendo con un piano di miglioramento strategico delle stalle, per la massimizzazione la produttività, senza perdere di vista la dimensione ecologica intrapresa.

«Sicuramente», spiega il responsabile zootecnico di Agriambiente Mugello, Massimo Casini, «le bufale sono animali più rustici delle vacche da latte, che sposano bene il contesto di produzione biologica. Dovremo imparare tutto di questi animali, dalle abitudini comportamentali agli aspetti produttivi, e la sfida sarà grande: per questo abbiamo deciso di acquistare delle vitelle invece che degli animali maturi, in modo da poter “crescere” con loro. È vero anche però che dopo trenta anni di produzione di latte biologico bovino, Agriambiente ha tutte le carte per riuscire nel progetto».

7 giugno 2021