Brucellosi bufalina, Fabbris (Altragricoltura): “Fermate il massacro dei capi sani”

Gianni Fabbris, presidente di Altragricoltura
Gianni Fabbris in un’immagine tratta dal suo profilo Facebook

Un invito al ministro della Salute Roberto Speranza a convocare con urgenza un tavolo tecnico sull’emergenza bufalina in provincia di Caserta, e una diffida a tenere, il 22 dicembre prossimo, l’annunciata riunione al Ministero dell’Agricoltura con la quale sarà dato al Governatore Vincenzo De Luca e all’Assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo il via libera al piano regionale campano per l’eradicazione della brucellosi e della tubercolosi bufalina in Campania.

A rendere noto il deposito dell’atto di invito-diffida è Gianni Fabbris, della presidenza di Altragricoltura, sigla sindacale che insieme alla Siaab, il sindacato agricoltori e allevatori bufalini, ha siglato il documento.

«I dati-shock sugli oltre centomila ordini di abbattimento ingiustificato di bufale sane che l’Asl casertana è stata costretta a consegnare ai legali degli allevatori e alla Procura di Santa Maria Capua Vetere gridano vendetta», denuncia Fabbris, «e prima che sia troppo tardi – prima che De Luca e Caputo possano replicare con un piano regionale fotocopia di quelli precedenti il massacro di bufale e aziende – i ministri Speranza e Patuanelli hanno il dovere di intervenire e fermare questo scempio che forse gioverà a qualcuno ma non certo a questi preziosi animali, agli allevatori, ai lavoratori dell’indotto e, soprattutto ai consumatori».

«Abbiamo chiesto un incontro urgente», prosegue il presidente di Altragricoltura, «e abbiamo diffidato le autorità nazionali a dare il via libera a qualsiasi Piano di eradicazione senza una confronto con gli allevatori, ai quali fino ad oggi è stata negata qualsiasi possibilità di eseguire le contro-diagnosi prima degli abbattimenti di massa, mandando al macello i capi colpiti da brucellosi (un 1,4% di quelli abbattuti, nel 2020) insieme ai loro capi sani».

«Siamo sempre più convinti», ha concluso Fabbris, «insieme con il Tar e il Consiglio di Stato, che in questi ultimi dieci anni ne siano successe di tutti i colori. Mentre prepariamo la risposta nelle strade della mobilitazione, chiediamo verità, giustizia, e soprattutto la corretta applicazione delle norme europee, dei protocolli Oie, e l’assoluta e vera – non a chiacchiere! – condivisione delle scelte con gli allevatori».

[elaborato da fonte Ansa]

20 dicembre 2021