Trentino Alto Adige: l’agricoltura al femminile avrà un premio, in memoria di Agitu

Agitu Ideo Gudeta
Agitu Ideo Gudeta – foto La Capra Felice©

A poco più di un anno e un mese dalla tragica scomparsa di Agitu, uccisa il 29 dicembre del 2020 nella propria azienda agricola da un suo operaio (il ghanese Adams Suleiman), e a una settimana dalla ripresa del processo contro chi le tolse la vita (fissata per il 14 febbraio), in questi giorni si torna a parlare della pastora e sociologa etiope. Si torna a riflettere su quanto vivo sia destinato a rimanere il lascito della sua opera, di quanto forte e profondo sia stato e resti il segno della sua presenza nella Valle dei Mocheni, in Trentino.

Donna colta, determinata e perseverante, Agitu aveva messo l’impegno sociale e la salvaguardia del territorio, della biodiversità, dell’ecosostenibilità al centro del suo fare. Giunta in Italia nel 2010 con lo status di rifugiata politica, invisa al governo del suo Paese per il suo attivismo contro il land grabbing al fianco degli agricoltori e dei pastori del Corno d’Africa.

Quello di Agitu in Trentino era stato un ritorno. Un ritorno nella provincia in cui aveva frequentato l’università, laureandosi con una tesi sull’economia rurale dei Paesi in via di sviluppo.

In Trentino, in pochi anni, Agitu era diventata un simbolo, non solo per le battaglie civili combattute in Africa, ma anche e soprattutto per essersi fatta carico del recupero della capra di razza Mochena, animale a rischio di estinzione che la Provincia di Trento aveva deciso di salvare, anni fa, e per la tenacia e caparbietà con cui da sola aveva avviato un’attività tutt’altro che semplice.

Agitu aveva messo in piedi, passo dopo passo, un’attività pastorale molto apprezzata, contribuendo alla salvaguardia e alla promozione del territorio, e aveva poi aperto, pochi anni fa, un suo punto vendita a Trento, per commercializzare i suoi prodotti: i formaggi e le creme cosmetiche da latte di capra, e le verdure biologiche del proprio orto.

Il premio, voluto dai Medici Altoatesini per il Mondo
Per mantenere vivo il ricordo di Agitu e del suo straordinario fare, un gruppo di suoi amici e conoscenti ha deciso di istituire “un premio annuale dedicato alle donne pioniere di un’agricoltura sostenibile e rigenerativa in Trentino Alto-Adige”.

A darne notizia, mercoledì 2 febbraio scorso, è stato il sito web dell’associazione di promozione sociale “L’Italia che Cambia”. “Il premio”, riferisce l’ICC, “promosso dall’Associazione Medici altoatesini per il Mondo, sposa gli ideali che animavano il lavoro di Agitu: la scelta di dedicarsi a un’agricoltura rigenerativa, la sostenibilità ambientale e sociale, la tutela del territorio, l’emancipazione delle donne e la valorizzazione delle aree rurali”.

Il premio è riservato alle operatrici agricole, senza alcun limite di età, che si occupino di agricoltura biologica e rigenerativa in Trentino Alto Adige. A testimoniare il senso dell’iniziativa, il sito dell’associazione rilancia le parole di Alessandra Piccoli, ricercatrice della Libera Università di Bolzano e membro della giuria: «Immaginiamo che la vincitrice del premio sia una donna imprenditrice», spiega Piccoli, «con un ruolo centrale e non accessorio, come spesso capita in molte aziende agricole, esattamente come lo è stata Agitu».

«Non da ultimo», prosegue la ricercatrice, «verrà valorizzato l’impegno sul territorio a intessere relazioni tra realtà virtuose. Nel bando si parla di multifunzionalità», e questo «perché per Agitu l’agricoltura non era soltanto un mezzo di sostentamento, ma uno dei possibili modi in cui declinare il suo impegno sociale».

“Nel medio o lungo termine”, aggiunge il sito dell’associazione, “l’obiettivo del premio è creare una rete di realtà virtuose che faccia rivivere l’impegno e il lavoro di Agitu e magari dia seguito ai suoi progetti rimasti incompiuti, come quello della Casa Felice.

Altre informazioni riguardanti il premio sono reperibili sul sito di Italia che Cambia.

7 febbraio 2022

A chi fosse interessato, segnaliamo inoltre l’intervista di Simone Casalini al fratello di Agitu, Kuma Edeo Gudeta, pubblicata dal quotidiano Corriere Veneto venerdì scorso, 4 febbraio