
Il mondo del formaggio più autentico – quello pastorale, radicato alla propria terra e alla propria natura – è da ieri più povero, di una povertà che non potrà mai essere risolta, ché ad andarsene non è stata solo una persona e un imprenditore di assoluto valore, umano, personale, professionale, ma una persona sommamente unica, oltre che popolare.
A lasciarci, ieri – domenica 13 marzo – a 62 anni, è stato Gregorio Rotolo, casaro, pastore e ambasciatore di una pastorizia che ha saputo rinnovarsi ed affermarsi ben oltre i propri confini naturali. Titolare a Scanno, in provincia dell’Aquila, dell’Azienda Agricola Biologica Valle Scannese, Gregorio era diventato uno dei volti dell’Abruzzo nel mondo, con il suo inseparabile berretto di lana, rosso, e i suoi straordinari e personalissimi formaggi.
Maledetto inverno
È assai ingrata questa coda d’inverno, che all’inizio dello scorso febbraio ci ha strappato via Giulio Petronio, pastore e imprenditore di Castel del Monte: Giulio e Gregorio, due tra i principali protagonisti del pastoralismo e dell’agroalimentare abruzzese.
Toccanti le parole con cui l’azienda e la famiglia di Gregorio ieri lo hanno ricordato, sui social media: “Questa mattina Gregorio è tornato ai pascoli celesti. Diceva sempre che su questa terra siamo solo di passaggio e che ciò che conta è il significato che diamo alla possibilità che ci è stata data. Siamo certi che in questo momento ogni persona cha lo ha conosciuto avrà qualcosa di speciale da ricordare. Gregorio non era solo un pastore ed un produttore di formaggi, guardava il mondo con occhi diversi. È stato una rarità su questa Terra e ci ha lasciato un’eredità immensa. Ora spetta a noi custodirla e coltivarla”.
Il ricordo delle donne e degli uomini del Parco
“Stamattina (ieri, ndr) se n’è andato Gregorio Rotolo, allevatore e selezionatore di ovini, imprenditore serio e illuminato che come pochi ha saputo rinnovare e innovare l’allevamento di ovini in montagna, portandolo nel terzo millennio con la forza di idee nuove, ma fortemente radicate nella tradizione abruzzese. Gregorio ha saputo inventare nuovi prodotti, portando i suoi formaggi all’eccellenza nazionale e internazionale, ma non solo.
Con la sua professionalità ha saputo anche rilanciare un settore, un territorio, dettando il passo nel rapporto tra produzione e conservazione. È stato tra i primi, quasi vent’anni fa, a proporre il pastore di pecore come primo sostenitore dell’orso marsicano e della fauna selvatica e, più in generale, introducendo il concetto di “perdita fisiologica” perché diceva: «Allevo pecore dove ci sono orso e lupo e quindi devo necessariamente prevedere un 5-10% di perdite di animali predati. Ma se mi vengono indennizzati dal Parco, cresciamo insieme». Non possiamo non ricordare i mille incontri svolti al Parco con lui e tanti altri allevatori, in cui si animava e poi, convinto del fatto che la conservazione è qualcosa di estremamente importante su cui bisogna fare squadra, era pronto a compromessi e soluzioni alternative.
Questo “credo” lo ha portato in giro per il mondo, facendolo conoscere e promuovendo non solo i suoi prodotti, ma un intero territorio, rilanciato in modo eccellente anche grazie ad un angolo di paradiso, “la valle scannese”, insieme alla tematica della conservazione dell’orso marsicano e del suo habitat. Piangiamo con la famiglia, con la comunità di Scanno e con tutti gli amici che lo hanno conosciuto e apprezzato la perdita di un uomo di cui dobbiamo essere bravi a raccogliere il testimone e a valorizzare lo spirito e la visione di un abruzzese forte, gentile e generoso”.
L’estremo omaggio a Gregorio
I funerali di Gregorio Rotolo si svolgeranno oggi 14 marzo alle ore 15 presso la Chiesa Madre di Scanno. Impossibilitati a raggiungere la cittadina marsicana in così breve tempo, ci uniremo idealmente e fortemente ai suoi cari, e alle moltitudini che lo hanno amato e stimato.
La Redazione di Qualeformaggio
14 marzo 2022