
Si è tenuta venerdì scorso, 13 maggio, ad Aversa la seconda tappa della giornata convocata dal Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino. Un’iniziativa tesa a lanciare una fase ulteriore della mobilitazione in corso e a proporre ai sindaci del Casertano l’appello a tornare in campo al fianco delle proprie comunità.
I trattori, che nelle ultime due settimane erano rimasti al presidio presso il Monumento ai Caduti di Caserta, si sono mossi, dopo una conferenza stampa di consuntivo, per giungere poco dopo mezzogiorno in Piazza Crispi, ad Aversa, accolti dal Sindaco, Alfonso Golia.
Dopo un breve saluto, il primo cittadino aversano, con la delegazione degli allevatori, si è portato a piedi verso la sala consiliare per tenere, come previsto, l’incontro pubblico sulla vertenza bufalina. Lungo il tragitto, di cinquecento metri circa, il piccolo “corteo” – che sventolava le bandiere del movimento “Salviamo le Bufale” – è stato accolto da calorosi applausi e da molte manifestazioni di solidarietà e incoraggiamento dei cittadini.
È stato il primo segnale della straordinaria accoglienza che la capitale della mozzarella nel mondo ha riservato ai protagonisti di una battaglia percepita sempre di più come espressione d’un interesse comune di tutto il territorio, non solo del comparto. Una battaglia caparbia oltre che giusta, operata dai custodi di una cultura e di un processo produttivo che ha permesso al territorio d’essere riconosciuto nel mondo come la culla d’un prodotto unico.
Nella sala consiliare del Comune è andato in scena l’incontro tra il Consiglio Comunale e il Sindaco di Aversa, la Vicesindaca di Casal di Principe e una nutrita rappresentanza del movimento degli allevatori: intere famiglie che, vista la gravità della situazione e compresa l’importanza del partecipare, ha deciso di esserci, nonostante i molti impegni delle stalle.
A nome degli allevatori, il fondatore di Altragricoltura e portavoce del movimento, Gianni Fabbris, ha ricapitolato i risultati ottenuti, rivolgendosi poi al primo cittadino aversano, eleggendolo a simbolo di tutti i sindaci del casertano: «Abbiamo bisogno di voi, di ricostruire il rapporto di fiducia fra gli allevatori, i cittadini e le istituzioni, venuto meno in questi anni di errori e di gravi responsabilità nella gestione del Piano contro la Brucellosi e la Tbc». «Vi chiediamo», ha proseguito Fabbris, «di fare un passo avanti e di essere con noi nell’iniziativa che terremo nelle prossime settimane a Roma, all’interno d’una grande campagna – nazionale e internazionale – che interroga e chiama la politica di fronte alla responsabilità».
Nell’intervenire, in risposta a Fabbris, sia il Sindaco di Aversa che la vicesindaca di Casal di Principe sono stati chiari. Per Alfonso Golia «è assolutamente indispensabile ricostruire un clima di ascolto corretto fra la Regione e gli allevatori. Quel clima che riparte solo dal riconoscimento del fallimento del vecchio piano e dalla necessità di trovare le soluzioni diverse per il nuovo».
«Noi sindaci», ha proseguito Golia, «siamo impegnati in prima persona a facilitare soluzioni condivise perché il territorio vince solo nell’unità. Mi farò io stesso promotore di un’iniziativa per richiedere e sollecitare un tavolo di confronto con gli allevatori, anche sulla base delle dichiarazioni del Vicepresidente Fulvio Bonavitacola. Comunque siamo insieme agli allevatori a sostenerne il percorso di iniziative con tutto il Consiglio Comunale».
Dal canto suo, Mirella Letizia, vicesindaca di Casal di Principe, ha confermato «l’impegno del Comune e la disponibilità a farsi parte con tutti gli altri comuni del casertano di promuovere, come abbiamo sempre fatto in questi anni, le ragioni della collettività».
Ricordando che il Comune di Casal di Principe ha già adottato una nuova delibera, Mirella Letizia ha sollecitato il movimento degli allevatori, dando già la disponibilità a convocare il proprio Consiglio Comunale aperto a Roma rispondendo alla sollecitazione e aderendo alla proposta di partecipare alla Convocazione di una nuova edizione degli “Stati Generali per la Difesa del Patrimonio Bufalino”, «con l’obiettivo di coinvolgere le istituzioni nazionali», ha poi chiesto scusa agli allevatori «perché ad un anno di distanza stiamo ancora chiedendo più o meno le stesse cose che chiedevamo un anno fa e che le istituzioni regionali avrebbero potuto accogliere senza costringere gli allevatori a sottrarre lavoro all’impegno delle stalle».
Al termine della mattinata, dopo che il Sindaco Alfonso Golia, ha confermato la sua disponibilità a farsi promotore insieme al Sindaco di Casal di Principe di una forte iniziativa per «trovare un’interlocuzione con la Regione che porti ad una soluzione condivisa della vertenza», la delegazione degli allevatori si è spostata a Casal di Principe per installare il nuovo presidio presso il Centro Don Milani e avviare un’ulteriore fase organizzativa, da cui scaturirà la nuova agenda della mobilitazione.
«Posto che la mobilitazione», ha rimarcato Fabbris, «si fermerà solo se e quando avremo raggiunto gli obiettivi aperti con lo sciopero della fame avviato il 3 gennaio scorso», la vertenza, giustamente, prosegue, forte dell’appoggio della politica e delle amministrazioni locali.
16 maggio 2022
Il video della conferenza stampa di venerdì 13 maggio, presso la Sala consigliare di Aversa
Per saperne di più:
Qui l’informazione di prima mano, gestita dagli allevatori casertani del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino sul sito web di Altragricoltura
Nella nostra Rassegna Stampa una selezione di recenti articoli (3-11 maggio) sulla vertenza della brucellosi bufalina