Le Gravine ioniche come l’Abruzzo: predazioni lupine quasi azzerate, in soli sei anni

Cani pastori abruzzesi in stalla
foto dal profilo Facebook di Lorenzo Contestabile©

Non più a rischio di estinzione da anni ma nonostante ciò ancora iperprotetto, il lupo si diffonde in ogni dove, oramai, dando luogo sia alla formazione di nuovi branchi che alla diffusione degli ibridi, animali non meno pericolosi per chi vi si imbatta.

Tra le iniziative tese a sollevare i soggetti più a rischio – vale a dire gli allevatori e i pastori, dal fenomeno delle predazioni – merita di essere segnalato un progetto (“Interventi per la tutela e valorizzazione della biodiversità terrestre e marina”, contenuti nel Por Puglia 2014-2020) che, avviato nel 2016 nel territorio delle Gravine (arco ionico tarantino), ha visto la collaborazione tra le istituzioni locali (i comuni di Massafra, Crispiano e Statte, coadiuvati dall’ Oasi Wwf Monte ​Sant’Elia) e l’Università degli Studi di Bari, portando a risultati molto interessanti.

Il progetto ha visto l’inserimento di cani pastori abruzzesi all’interno delle aziende colpite, giungendo alla nascita di esemplari che sono nati negli ovili e nelle stalle, e lì sono cresciuti, assieme ad agnelli e pecore, capre e capretti. I risultati, apprezzabili già nei primi anni, sono ora definiti eccellenti, con una riduzione delle predazioni che in alcuni casi ha raggiunto il 100%.

«Abbiamo creduto sin dall’inizio nella bontà di questo progetto», ha dichiarato all’Ansa il sindaco di Massafra Fabrizio Quarto (il Comune di Massafra è capofila del progetto), «che ha visto le istituzioni al fianco dei produttori e dell’università. Finalmente possiamo riportare esiti positivi che hanno garantito da un lato la tutela degli animali, dall’altro quella degli allevatori».

«Abbiamo riscontrato», ha aggiunto il biologo Lorenzo Gaudiano dell’Università di Bari, «almeno tre nuclei riproduttivi nel Parco Terra delle Gravine, due dei quali sono stanziati nelle parti occidentale e orientale, mentre il terzo, di più recente caratterizzazione, è ai confini settentrionali del parco».

«In quattro aziende», ha aggiunto Gaudiano, «è stato portato a termine l’affidamento gratuito dei cani da parte delle istituzioni locali. Si tratta di mute di pastori abruzzesi, nati e cresciuti a stretto contatto con gli animali da allevamento, tanto da sentirli come parte del proprio nucleo familiare. Questo ha portato loro a difenderli attivamente: i cani inseriti si sono a loro volta riprodotti e di conseguenza i cuccioli sono stati poi affidati ad altre aziende».

La conferenza stampa di presentazione dei risultati del progetto ha portato gli organizzatori a dichiarare la “cessazione degli assalti al bestiame da parte dei branchi di lupi, dimostrando che una convivenza sostenibile è davvero possibile”, laddove la giusta selezione dei cani, la loro introduzione e gestione siano operati con cognizione di causa.

16 maggio 2022